Taglio delle ali, animalisti contro Cattelan

Taglio delle ali, animalisti contro Cattelan

Le lame delle forbici si insinuano tra le piume delle alette di un canarino giallo come un limone. L’immagine è un’opera dell’enfant terrible per eccellenza: Maurizio Cattelan, eclettico artista padovano, classe 1960, già noto per molte altre bizzarrìe, come quella di aver convinto il suo gallerista a girare per un mese travestito da gigantesco fallo rosa. L’ultimo suo volatile, il canarino appunto, è apparso in copertina sul numero della rivista Abitare. Non è passato inosservato.
Ieri notte, una compagine del gruppo sempre patavino «100% animalisti» ha raggiunto la redazione del noto mensile d’arredamento, in via Ventura 5 a Milano, è ha affisso cartelli di protesta contro la crudeltà della foto. «Copertina indecente x una redazione demente. Abitare vergogna»: è scritto in lettere nere, cubitali, stampo barricadero tipo brigate d’assalto in nome dei diritti degli esseri senza parole. Accanto alla scritta, alcuni manifesti dell’associazione che ha come motto: «Unica cultura: azione, attivismo, liberazione animale». A questo si accompagna anche un comunicato che spiega: «Cattelan è noto per le sue opere che aspirano alla trasgressione, in realtà molto ovvie, nelle quali spesso fa uso di animali di varie specie uccisi e imbalsamati: cavalli, cani, gatti, uccelli, messi nelle pose più assurde, spesso impiccati o crocefissi».
Sul sito del gruppo ci sono anche le immagini del blitz nella notte milanese per punire una pubblicazione che si è servita di «una copertina oscena, un condensato di sadismo e cattivo gusto - continua il comunicato - e di una voglia infantile di scandalizzare. Grave è la responsabilità del direttore Piazza e di tutta la redazione, nel far passare questi messaggi, che tra l’altro possono configurarsi come reato, secondo la recente legislazione».
Il muso disegnato di un cane con due scimitarre incrociate sotto è il logo di un’associazione che si dichiara «apolitica, indipendente da istituzioni e organizzazioni politiche e religiose. Non abbiamo fini di lucro e perseguiamo lo scopo di abolire qualunque forma di violenza e sfruttamento verso i soggetti più deboli, a qualunque specie appartengano». La filosofia del movimento «100% animalisti» è quella di sensibilizzare l’animo umano nei confronti dei «fratelli» che condividono la vita su questo pianeta. Un ranocchio verde in croce con un uovo sul palmo aperto invece del chiodo e in un altro un boccale di birra. E’ una delle opere di Cattelan - noto a Milano perché autore del Dito in piazza della Borsa - che all’uscita ha destato molto scandalo in Germania. In quell’occasione l’artista, che non disdegna di rappresentare anche se stesso in pose assurde, affermò: «L’etica è una questione di letteratura e di cultura, non di realtà. Alla fine non viviamo affatto in un mondo buono».


In altre parole: i cavalli appesi al muro con la testa nel buco di una parete, gli asini seduti in mezzo ai dottori oppure appesantiti da zavorre come un televisore, sono da considerarsi animali umiliati oppure icone che al contrario denunciano le bassezze di cui l’umanità si macchia quotidianamente, scatenando lo scandalo necessario affinché la coscienza si risvegli nell’indignazione? E allora: l’immagine del canarino a cui stanno per essere tagliate le ali è offensiva per l’uccellino o per la mano dell’uomo che agisce in quel modo? Se è vera la seconda ipotesi le opere di Cattelan non sono da considerarsi anti-animali ma a favore di essi, in quanto efficace denuncia delle vessazioni che vengono loro inferte.

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