Il Talmud diventa best seller in Cina: «Ci insegna il business...»

Otto su dieci sono buddisti. Ma qui abita anche il Confucianesimo, il Taoismo, il Falun Gong. Senza contare che molti da queste parti sono atei perchè per decenni è stato, e per certi versi ancora lo è, il marxismo la religione di Stato. Ma l’aria a quanto pare è cambiata. C’è uno spirito diverso in Cina e nuova voglia di sacro. Hanno scoperto il Talmud per esempio, uno dei testi sacri dell’Ebraismo, ed è piaciuto così tanto da diventare il best seller più venduto del momento. Ma non per ragioni mistiche ma terra terra. Perchè sarebbe il manuale ideale per fare soldi. E la lunga marcia della Cina verso il capitalismo ha bisogno di guide più sicure della Michelin, sempre che non abbiano, com’è probabile, confuso il senso del testo sacro con il profano.
Così il Talmud, che tradotto significa l’«Insegnamento» è diventato un manuale per fare fortuna. Tipo: «Come diventare ricchi ed essere felici» o «101 metodi per fare soldi». L’idea che l’ebreo comunemente detto sia il migliore affarista del mondo pare però non sia accompagnata per niente da questa parte del pianeta dal solito sgradevole stereotipo vagamente razzista che lo perseguita da secoli. Ma dalla sincera e autentica ammirazione che si deve al migliore. E probabilmente ha avuto il suo inizio a metà del diciannovesimo secolo, quando molti investitori ebrei hanno cominciato ad affollare la Cina e mostrare, nell’economia e nel commercio, di che pasta sono fatti. Molti dei primi magnati stranieri come Silas Hardoon e la dinastia Sassoon erano ebrei e altri oggi come Michael Kadoorie, che vive da sempre a Hong Kong e che con i generatori di energia è diventato uno degli uomini più ricchi del mondo, sono diventati un punto di riferimento, un modello da imitare, se non da copiare visto che qui sono i migliori. Senza contare che alcuni ebrei hanno attraversato senza passare inosservati la storia della Cina: Sidney Rittenberg, il primo cittadino americano ad aderire al Partito Comunista Cinese, e il giornalista Israel Epstein, uno dei pochissimi occidentali ad aver intervistato Mao e al cui funerale hanno partecipato il presidente cinese Hu Jintao e il premier Wen Jiabao. L'ammirazione per l'ebraismo insomma nasce da una storia che va oltre gli affari.
Dicono ci siano questioni di affinità. Gli ebrei antichi e i cinesi moderni, è la tesi, hanno lo stesso tipo di problemi, come l'immigrazione e l'isolamento. Facile quindi trovarsi sulla stessa barca. Non tutti però sono d’accordo. É vero che il Talmud parla di diritto contrattuale, stime e interessi «ma non per questo deve essere considerata una guida per diventare ricchi rapidamente» si indigna il rabbino Eliezer Diamond, professore associato di Talmud al Jewish Theological Seminary di New York. «Ho sentito però un paio di persone dire che gli ebrei sono diventati più intelligenti per merito del Talmud...».
Sarà. Ma sono stati manuali dai titoli come «Le 101 regole ebree per il Business», «Il libro illustrato della saggezza ebraica» e le biografie di gente che ha fatto montagne di soldi come Warren Buffet e Bill Gates a far esplodere le vendite del Talmud. E il «Talmud Business Success Bibles» che svela la formula magica del successo economico degli ebrei è diventato in Cina l’immancabile cadeaux per un viaggio d’affari. Poi ci sono le esagerazioni, come se non lo fosse anche questa. A Taiwan c’è un albergo Talmud ispirato al «concetto di successo».

In ogni stanza, come fosse una Bibbia, ti trovi una copia del libro sacro sul comodino, tanto per non perdere l’allenamento anche di notte. Se poi la mattina riesci ad andare via senza pagare il conto vuol dire che hai fatto tombola.

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