Gian Marco Chiocci
Massimo Malpica
Il secondo politico al quale Tarantini dice di aver «corrisposto tangenti», quello il cui nome era coperto da un “omissis” nell’ordinanza con cui il Gip, su richiesta del pm Pino Scelsi, ha fatto arrestare l’ex vicepresidente della giunta pugliese Sandro Frisullo, quello su cui gli investigatori della Guardia di Finanza barese stanno facendo accertamenti per verificare le dichiarazioni dell’imprenditore sanitario, sarebbe un dalemiano doc: Michele Mazzarano. Già segretario regionale dei Ds, poi vice del Pd pugliese quando Michele Emiliano ne era alla guida e ora responsabile organizzazione del Pd, Mazzarano è anche candidato alle prossime regionali.
Finora il suo nome era saltato fuori, nelle inchieste baresi, solo per la “celebre” cena elettorale organizzata da Tarantini e che aveva Massimo D’Alema tra i commensali. Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, raccontò di ricordare bene quella cena, e di aver portato subito via D’Alema appena riconobbe Tarantini, su cui aveva indagato anni prima. Emiliano, poi, “scaricò” proprio su Mazzarano la responsabilità di aver organizzato l’evento. E Mazzarano, siamo a luglio del 2009, non gradì. Replicando sarcastico e piccato che «il gravoso peso delle molteplici cariche ricoperte» avrebbe «provocato qualche difetto di memoria» al sindaco di Bari. «A differenza di quanto riferito, infatti, Emiliano fu presente alla famosa cena esattamente per tutto il tempo in cui fui presente io, né risponde al vero che manifestò a me (o ad altri, che io sappia) alcuna riserva sulla partecipazione sua e di D’Alema», proseguiva il seccatissimo esponente del Pd nella risposta al suo segretario. Ma il primo cittadino barese, a settembre scorso, rilanciò indirettamente in una conferenza stampa le sue accuse. Definendo gli organizzatori di quella cena indicati da Tarantini (che fece il nome di Mazzarano) «persone che avevano con lui intensità di rapporti e vantaggio nel tenere i rapporti. Fare incontrare D’Alema era una specie di “ricambio” dei favori ricevuti dai Tarantini».
Se le dichiarazioni dell’imprenditore a proposito dell’erogazione di tangenti fossero confermate, questa seconda scossa dopo le manette per Frisullo avrebbe un peso forse maggiore nelle prossime consultazioni regionali. Frisullo, come dice lui stesso nelle intercettazioni, non era più nella “vetrina” del Pd. Il fedelissimo di D’Alema Mazzarano, invece, sì. Tanto da essere candidato. Proprio Baffino, ieri, ha scaricato l’ex vice di Vendola, rimarcando che ormai da tempo era stato allontanato. Poco elegante, ma pragmatico. Se l’ultima svolta nell’indagine dovesse però essere confermata, e Mazzarano si ritrovasse coinvolto nel sistema Tarantini, sarà più complesso per il presidente del Copasir prenderne le distanze. Da Bari, insomma, si annunciano altre novità. Che arrivano sempre dall’inchiesta di Pino Scelsi, il pm barese che insieme ai colleghi Ciro Angelillis ed Eugenia Pontassuglia ha chiesto – e ottenuto – l’arresto di Frisullo. Destino quantomeno curioso, il suo. Sembrava un idolo della sinistra quando, suo malgrado, dalla sua inchiesta saltarono fuori Patrizia D’Addario e i racconti di quest’ultima sulle serate a Palazzo Grazioli. Ora lo scenario è diverso, e inusitatamente è addirittura Berlusconi a «elogiarlo» con l’etichetta di «magistrato vero», commentando l’arresto dell’esponente del Pd. Le cose cambiano. E le inchieste, che d’altronde si erano aperte a febbraio dell’anno scorso con l’iscrizione nel registro degli indagati di Alberto Tedesco, all’epoca assessore regionale alla Sanità, vanno avanti. Così Scelsi finisce per essere l’unico pm barese, tra quelli che lavorano alle inchieste sulla malasanità, ad aver incassato risultati concreti, e vistosi. Prima gli arresti domiciliari per Lea Cosentino, ribattezzata Lady Asl, incastrata da Tarantini.
Poi le manette per Frisullo, accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d’asta, disegnato al centro di un sistema di appalti concessi in cambio di mazzette, escort e “benefit” vari. Ora il “parterre” di esponenti del partito democratico finiti nel fascicolo di Scelsi potrebbe allargarsi ancora.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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