«Tangenziale est, Penati rispetti i patti»

Gianandrea Zagato

Non sono serviti a niente questi mesi di Consigli provinciali, assemblee societarie e interviste sulla bontà della governance della nuova Serravalle. Filippo Penati è messo all’angolo dai Verdi, che reclamano il rispetto del programma elettorale ovvero «la tangenziale est esterna di Milano non serve» e, quindi, «le poche risorse disponibili vanno utilizzate per altre opere utili e non per la Tem».
Ma il presidente della Provincia non ci sta, anche se Alfonso Pecoraro Scanio preannuncia che della Tem «faremo una questione nazionale, in vista di una campagna elettorale che vedrà la coalizione di centrosinistra misurarsi su un programma». E quando Penati apprende che i Verdi «se la vicenda non si risolverà» chiederanno «a Romano Prodi di istituire un giurì d’onore», be’ gli va di traverso il caffè forse ripensando agli sforzi fatti - con i soldi pubblici - per blindare il cda di Serravalle e creare una nuova società, Asam, che potesse essere motore delle infrastrutture milanesi e lombarde. «Non c’è né una mia dichiarazione né tanto meno un atto amministrativo che avvalori la necessità di un intervento di Prodi» replica seccato l’inquilino di Palazzo Isimbardi: «Ho sempre interpretato il ruolo di garante del programma che l’Unione ha sottoscritto a sostegno della mia candidatura e del patto che insieme abbiamo contratto con i milanesi». Come dire: «Non accetto né accetterò da parte di nessuno alcun tentativo di mettermi sotto tutela». Messaggio che preannuncia una «chiarificazione nel vertice di maggioranza già previsto per oggi» ma che, in verità, non risponde all’ultimatum dei Verdi: «La volontà della Provincia sulla Tangenziale est è quella di fare un’opera diversa da quella concordata nel programma e questo non va bene, bisogna rispettare il programma originario».


E mentre Ds e Margherita fanno quadrato attorno a Penati invitando a «criticare i governi di centrodestra» e non l’amministrazione di via Vivaio, Forza Italia «sta alla finestra ad aspettare che Penati compia il miracolo: mettere d’accordo l’assessore Verde al Territorio con quello Ds al Traffico» dice Bruno Dapei, capogruppo provinciale azzurro. Ma, senza forse, prima arriveranno i risultati del referendum provinciale sulle infrastrutture voluto dall’opposizione «per dare voce ai milanesi».

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