
da Roma
La Festa del cinema di Roma, più che maggiorenne, celebra la sua ventesima edizione da domani al 26 ottobre, con le serate di apertura e chiusura condotte da Ema Stokholma. Da qualche anno, con la direzione di Paola Malanga, è tornata a fare sul serio per stare al tavolo dei grandi festival internazionali investendo molto sul concorso principale che si chiama "Progressive Cinema Visioni per il mondo di domani" e propone 18 titoli con Paola Cortellesi presidente di giuria. Ma è anche vero che diventa difficile districarsi tra le tantissime proposte di questo festival da sempre un po' "monstre".
Tanto più che, negli stessi giorni, si svolge tradizionalmente anche Alice nella città, manifestazione autonoma e parallela con uno sguardo focalizzato sul mondo giovanile e con alcune chicche come l'apertura con l'horror di cui già tanto si parla, Good Boy di Ben Leonberg (da non confondersi con l'omonimo titolo di Jan Komasa nel concorso della Festa del Cinema), oppure il ritorno al cinema del mito Daniel Day-Lewis che aveva lasciato il cinema ma è protagonista di Anemone del figlio Ronan Day-Lewis con il quale sarà anche protagonista dell'inedito incontro Father & Son. L'interesse per le opere prime è testimoniato dalla proiezione di film come La torta del Presidente di Hasan Hadi, candidato iracheno all'Oscar 2026 per il miglior film internazionale, oppure Squali di Daniele Barbiero con Lorenzo Zurzolo e Francesco Centorame mentre Valeria Golino, Luca Guadagnino e Francesca Manieri presentano il restauro in 4K di Piccoli fuochi di Peter Del Monte a 40 anni dalla prima uscita al cinema.
La Festa del Cinema risponde con la masterclass del grande regista iraniano Jafar Panahi, il premio alla carriera al re del cinema indipendente americano Richard Linklater che presenta il suo ultimo lavoro, Nouvelle Vague (prevista anche una maratona sul movimento francese con film e doc). Ecco poi che sbarca a Roma il gotico ma ironico Dracula - L'amore perduto di Luc Besson, il nuovo film della premiata con l'Oscar Chloé Zhao, Hamnet, e Brendan Fraser protagonista del giapponese Rental Family.
La Festa del Cinema non si dimentica della contemporaneità, ecco dunque alcuni titoli che affrontano la questione israelo-palestinese: Palestine 36 di Annemarie Jacir, ambientato in Palestina nel 1936 durante la rivolta araba contro l'occupazione britannica, Once Upon A Time in Gaza di Tarzan e Arab Nasser che, mescolando revenge thriller, western urbano, satira e cronaca, restituisce il presente e la memoria di quella Gaza City che non vedremo più e Ken dell'israeliano Nadav Lapid che racconta tutte le contraddizioni della società del Paese in cui è nato.
Tanto cinema italiano alla Festa del Cinema di Roma con film spesso ispirati alla cronaca come 40 secondi di Vincenzo Alfieri, dedicato a Willy Monteiro Duarte, Gli occhi degli altri di Andrea De Sica con Jasmine Trinca sul caso Casati Stampa, e Illusione di Francesca Archibugi su una quindicenne romena finita in un giro di prostituzione tra Strasburgo e l'Italia.
Ma la proposta è ancora più eterogenea con Anna, l'esordio alla regia di Monica Guerritore che ha lavorato per anni a questo ritratto di Anna Magnani, il prequel di Mare fuori con Maria Esposito protagonista assoluta di Io sono Rosa Ricci di Lyda Patitucci, il sorprendente Breve storia d'amore di Ludovica Rampoldi con Pilar Fogliati e Valeria Golino, la
commedia agrodolce di Paolo Virzì Cinque secondi con Valerio Mastandrea. Uno sguardo anche alle serie tv con quella di Netflix Mrs Playmen con Carolina Crescentini nel ruolo dell'editrice del mensile erotico Adelina Tattilo.