Tante parole e un silenzio

Anche ieri il sindaco dei romani, Walter Veltroni, si è occupato di tutto e di tutti. Ha presentato il «restyling» di 56 strade e di Villa Borghese, ha augurato a Adriano Sofri una pronta guarigione, ha chiesto al prefetto la sospensione natalizi degli sfratti, ha ricevuto mandato dai Nobel riuniti a Roma perché faccia pressione su Putin affinché a Mosca si parli degli accordi di Gleneagles, è tornato sulla candidatura alle Olimpiadi del 2016, ha ringraziato i vertici della Federazione internazionale di basket per aver «invitato» l’Italia ai prossimi mondiali, ha incontrato l’ex stella Nba John Erving, ha celebrato il matrimonio del novantenne attore Arnoldo Foà e infine, presumibilmente stremato, si è imbarcato a Fiumicino su un aereo diretto in Ruanda.
Come si vede impegni di ogni genere, alcuni che attengono al suo mestiere di sindaco altri che questo non hanno molto a che vedere. L’unica cosa su cui il sindaco davvero non ha proferito verbo sono i 25mila romani ancora senza caldaia alle soglie di dicembre. Un problema che evidentemente è troppo piccolo per il sindaco. Il suo ufficio stampa, alla richiesta di una nostra giornalista intervenuta alla conferenza stampa su Villa Borghese, ha fatto sapere che non era quella la sede idonea per parlarne.

Poi, pochi minuti dopo, Veltroni ha parlato di Sofri, che con la storica villa non c’entra nulla.
Caro sindaco, se lo lasci dire: parlare solo di quello che fa comodo è un modo troppo facile per fare politica. Firmato, 25mila romani.

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