Liquidare Habemus Papam in termini di flop sarebbe un’esagerazione, visto che il film di Moretti ha chiuso per due volte al secondo posto in altrettanti fine settimana, sempre preceduto dai volatili di Rio che godevano, oltretutto, del biglietto rincarato per via del 3D. Senza dimenticare che la pellicola sul gran rifiuto del Papa, che ha diviso anche i cattolici, è uscita in un periodo tradizionalmente poco redditizio al box office, nel quale gli spettatori sono soliti disertare con più facilità le sale.
Fatte le dovute premesse, ci si deve chiedere, però, se i 3.037.053 euro (dati Cinetel che monitora l’85% del mercato potenziale) intascati fino al giorno di Pasqua possano realmente soddisfare Moretti. Perché è innegabile che l’aspettativa (l’ultimo film girato dal regista nativo di Brunico risaliva a cinque anni fa) e le polemiche che ne hanno preceduto ed accompagnato l’uscita, facevano onestamente presagire entrate ben più consistenti dopo 10 giorni
di distribuzione.
Senza scomodare paragoni con film recenti del filone della commedia italiana che hanno incassato cifre decisamente superiori, sono i raffronti con gli incassi morettiani del passato a far scattare l’allarme, se non rosso, almeno giallo. Il Caimano, datato 2006, aveva fatto strappare, nel primo week-end, biglietti per due milioni di euro (anche quella volta venne battuto all’esordio, precisamente da Il mio miglior nemico di e con Verdone) diventati poi alla fine 6.796.000 euro mentre per Habemus Papam, sette giorni fa, il responso parlava di 1.299.000 euro ottenuti in tre giorni di programmazione, ovvero un eloquente -35%.Un caso? Mica tanto se si va a vedere il responso del botteghino nel secondo week-end. Quella volta, (era il periodo 31 marzo - 2 aprile 2006) Il Caimanoportò a casa 1.212.239 euro, superiori, anche in questo caso, rispetto a 1.021.797 di Habemus Papam ottenuti tra il Venerdì Santo e il giorno di Pasqua.
Il problema, se tale lo si possa considerare, è fare i conti della serva e capire se l’ultimo Moretti, alla fine, coprirà i costi di produzione che si aggirano intorno agli otto milioni di euro (anche se qualcuno ha ipotizzato cifre leggermente più alte). Se le premesse sono queste e se Il Caimano può essere preso come pietra di paragone attendibile, verrebbe da rispondere di no.
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