Il Tar inchioda il Comune di Lavagna

Il Tar inchioda il Comune di Lavagna con due sentenze nel giro di quarantott'ore. L'una accoglie il ricorso dell'on. Gabriella Mondello, consigliere de «La città di tutti», in merito all'adozione della variante del controverso e succoso piano della collina, per la cui approvazione, mancando la maggioranza, la giunta Vaccarezza aveva chiesto e ottenuto dalla Regione l'intervento di un commissario ad acta. Mondello impugna e tuona: «Qui bisogna bloccare le illegalità. Chiedono un commissario che avrebbe senso per un piano regolatore, non di certo per una variante parziale». Al resto ci pensa l'avvocato Daniele Granara curatore del ricorso: «La variante è una atto politico - spiega - e il Tar ha riconosciuto illegittima sia la nomina del commissario da parte della Regione che l'atto da lui approvato». Della serie se il sindaco non ha la maggioranza, la variante non passa e si torna in consiglio.
L'altra faccenda riguarda il progetto di risistemazione dell'ex Colonia Cogne a Cavi Borgo. Che il Tar blocca su ricorso dell'Associazione Verdi Ambiente e Società relativamente al parcheggio connesso. L'avvocato, sempre Granara, insiste: «L'intervento è invasivo.

Sono state fatte osservazioni puntuali e il consiglio comunale, anziché controdedurre, ha ignorato le osservazioni è approvato la sostenibilità del parcheggio». Le pratiche di nuovo in un consiglio che «s'era sentito spogliato del ruolo».

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