Luciano Moggi e Antonio Giraudo come staffette, poi toccherà alla Juve. Oggi infatti scende in campo il Tar del Lazio che esamina i ricorsi di Moggi e Giraudo contro le decisioni della Corte federale. Nelle 41 pagine dellistanza presentata dai legali di Moggi si fa riferimento al «danno patrimoniale» subìto dai bianconeri (appare evidente la strategia concordata con Giraudo e i legali della Juve), alla illegittima nomina di Ruperto a presidente Caf, alla mancanza di giurisdizione degli organi sportivi dopo le dimissioni del dg, fino alla presunta illegalità delle intercettazioni telefoniche. Tutto potrebbe essere rinviato in attesa che liter della giustizia sportiva abbia termine (Camera arbitrale del Coni per la Juve, per la quale ha 30 giorni di tempo dalla fumata nera della Camera di conciliazione) e arrivi al contempo lesito di quella prevista per Giraudo e Moggi rispettivamente il 5 e il 7 settembre, accorpato eventualmente al procedimento Juve al Tar.
«Non si può escludere, per il ricorso della Juventus di convocare una camera di consiglio straordinaria ad agosto», afferma a sorpresa il presidente del Tar del Lazio, Pasquale De Lise, che già durante il maxiprocesso aveva legittimato la possibilità di ricorsi al Tar. «Avevamo fissato udienze il 7, 10 e 22 agosto, vedremo se è possibile entro la fine del mese». Le date possibili per il ricorso restano quelle del 6 e del 7 settembre.
Ma prima del ricorso al Tar la Juventus dovrà necessariamente definire il passaggio allarbitrato del Coni, pena la inammissibilità del ricorso davanti alla giustizia amministrativa. De Lise, che il mese scorso si era autosospeso dalla presidenza della Corte federale per opportunità, aggiunge: «Naturalmente poi si dovrà attendere la presentazione del ricorso e i tempi per poter fissare la data.
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