Targhe truccate, due casi a settimana

Una task force dei ghisa ha il compito di analizzare i fotogrammi e scoprire se i numeri sono stati modificati

(...) Antonio Catalano, responsabile del servizio Procedure sanzionatorie della Polizia locale - per via della nuova gabella che verrà introdotta dall’amministrazione: l’Ecopass». Dal 2 gennaio saranno 43 le nuove telecamere pronte a fotografare chi entra nella Cerchia dei Bastioni (oggi scatta la sperimentazione), cui si aggiungono quelle nuove installate in corsie preferenziali, zone a traffico limitato, semafori (una decina).
Pensateci un attimo: non bisogna essere degli esperti per trasformare una C in G, una P in R, la F in E, la I in T e viceversa. Un pezzetto di scotch nero o un magnete et voilà, il gioco è fatto. La targa non è più la vostra. Non solo, c’è anche chi appoggia la catena del motorino sopra la targa, o lega un foulard in modo che i numeri diventino illeggibili. O chi la tiene leggermente sollevata per ingannare l’occhio elettronico. Si tratta solo di piccoli trucchetti: su 186 targhe falsate, solo 6 erano state clonate, operazione per cui servono strumenti e competenze specifiche. Per far fronte alle furberie dei milanesi esiste un apposito ufficio, istituito cinque anni fa: l’Ufficio verifiche che fa parte del servizio Procedure sanzionatorie.
«Quando le persone ricevono multe che non corrispondono alla targa delle loro macchine, o fanno ricorso o fanno denuncia contro ignoti per clonazione della targa, a quel punto interveniamo noi - spiega Catalano -. Una mini task force si occupa di analizzare i fotogrammi scattati dalle telecamere per cercare di individuare se la targa sia stata truccata e come. Una volta individuate le lettere false, cerchiamo di risalire alla targa originale tramite combinazioni alfanumeriche. Passano 4 mesi da quando arriva il verbale a quando individuiamo il colpevole. Un lavoro impegnativo, che richiede ricerche lunghe e complesse, per il quale servirebbero più uomini» commenta sconsolato Catalano.
Cosa si rischia? «Una denuncia penale, che nella maggior parte dei casi si risolve con una multa dell’ordine di qualche migliaio di euro (l’ultima sentenza è stata di 3.500 euro), chi ha precedenti o ha clonato la targa, e quindi anche contraffatto il telaio, rischia invece il carcere».
Si può tracciare un identikit del «truccatore» provetto? «No, non si può parlare di un categoria specifica - spiega il responsabile - lo fanno le persone più diverse, per diversi motivi: dietro una F diventata E c’è la storia di una ragazzina che per andare a scuola passava nella corsia preferenziale. Fin qui niente di male. Quaranta multe dopo (per un totale di 3.240 euro) e una sonora strigliata dei genitori, la brillante idea: truccare la targa». Meno furbo l’operatore del mercato che, dopo aver preso 35 multe, cambiò la C in G. Peccato che sul furgoncino ci fosse scritta la partita Iva dell’azienda... C’è anche chi camuffa la targa perché non sopporta l’idea di perdere alcuni privilegi: è la storia di un ingegnere che, dopo aver cambiato lavoro, non ha più la macchina aziendale dotata di pass per le corsie preferenziali: in un attimo la P è diventata R.

Sono caduti nel “vizietto“ anche i tassisti, che vogliono passare con il rosso o superare il limite di velocità senza correre rischi. Una distinzione però va fatta: nessuna infrazione è stata riscontrata nel comune di Milano, ma solo nei comuni limitrofi.

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