Giorgio Scaglia
Ci sarà, forse sì, anzi no, probabilmente sì ma potrebbero cambiarla. La tassa di soggiorno è lennesimo tormentone di questa scalcagnata finanziaria e di un governo che non sa più a che santo votarsi pur di arraffare soldi. In attesa di vedere come andrà a finire lennesima sceneggiata, la regione Lombardia sta già affilando le lame per opporsi al progetto: «Invece di creare posti di lavoro, aumentando la ricchezza del paese e promuovendolo all'estero - dice senza mezzi termini Pier Gianni Prosperini, assessore regionale al turismo - questo governo ha deciso di sfasciare tutto ed impoverirci tutti. L'ultima trovata: la tassa sui turisti. Bella idea questa di tassare il turismo, cosi distruggiamo l'ultimo settore sano della nostra economia. Questo balzello è dannoso, ci rovinerà. Ci aveva già provato il governatore sardo Soru a tassare le barche dei turisti, il risultato è stato un crollo degli arrivi, una migrazione verso Francia, Croazia e Slovenia e la perdita di centinaia di posti di lavoro. Adesso - prosegue Prosperini - il governo, per fare un favore al sindaco Veltroni, ha deciso di provare un modello fallimentare e disastroso su scala nazionale. Il risultato sarà tragico. Le altre nazioni già si leccano i baffi. Paesi quali la Spagna, la Grecia, la Turchia o la Francia - dice ancora lassessore - considerano il turismo come una gallina dalle uova d'oro e fanno di tutto per promuoverlo, comprese leggi e fondi. L'Italia ha deciso di tassare i turisti, ma non solo quelli esteri anche quelli italiani. La sinistra tassa e ritassa i lavoratori nel modo più odioso ed infame, ovvero le loro vacanze. Ma la Lombardia si opporrà».
«Ho gia chiesto al presidente Formigoni - prosegue Prosperini - di fare immediato ricorso in ogni sede contro tale provvedimento. Dato che il Turismo è competenza esclusiva delle regioni, allora si sappia che la Lombardia mai applicherà tale balzello, stupido, inefficace e controproducente».
Va giù duro anche il coordinatore regionale di An, Ignazio La Russa che prende di mira il presidente del consiglio: «Forse Prodi ha ragione quando dichiara che il Paese è impazzito. Non si spiegherebbe altrimenti come mai lui sia nuovamente presidente del Consiglio dopo che già in passato la sua stessa maggioranza lo aveva sonoramente bocciato.
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