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La tassa sulle banche non convince i Grandi

A Toronto non c’è accordo nemmeno sulle transazioni finanziarie: l’Italia ribadisce la sua posizione contraria Dichiarazione di condanna per la Nord Corea. Berlusconi: "Preoccupati per l’Iran, temiamo un attacco di Israele"

La tassa sulle banche non convince i Grandi

La ripresa economica è iniziata ma «è ancora fragile» ed «esposta a molti rischi» perché siamo davanti «alla più grande crisi da generazioni». Si chiude così il G8 di Huntsville e si apre nella vicina Toronto la sessione allargata di G20 che tenterà di conciliare ricette che restano ancora molto distanti, non solo sulla necessità di introdurre a livello globale un prelievo sulle banche (un punto su cui l'intesa non si troverà) ma anche sulle strategie di crescita da seguire. Una crisi - si legge nelle conclusioni del summit canadese - che mette a rischio gli obiettivi di sviluppo del Millennio per la lotta alla povertà. Gli otto Paesi più industrializzati si ritrovano invece sui temi di politica internazionale, forse anche nel tentativo di riconquistare un ruolo per il G8, ormai offuscato dalla formula del G20.
«C'è profonda preoccupazione per le gravi minacce alla pace e alla sicurezza globale», si legge nella dichiarazione finale. E forti timori per il programma nucleare iraniano. Tanto che, spiega Silvio Berlusconi facendo il punto sui lavori, «tutti ritengono probabile una reazione anticipata di Israele» perché il governo di Teheran «non garantisce una produzione pacifica ma fa ritenere che ci sia una volontà di arrivare all'arma nucleare». Insomma, è l'invito del G8, è necessario rispettare le sanzioni all'Iran dell'ultima risoluzione Onu. Altro capitolo quello delle «deplorevoli aggressioni» marittime della Corea del Nord, una condanna su cui ha spinto molto la Casa Bianca. Nelle conclusioni si affronta poi il nodo Medio Oriente. «Gli attuali assetti - si legge nel documento - non sono sostenibili e devono essere cambiati». Un plauso quindi «all'annuncio di una nuova politica nei confronti di Gaza da parte del governo israeliano» e un'esortazione affinché la popolazione palestinese riceva «beni umanitari e commerciali» per «la ricostruzione civile e infrastrutturale». Il G8, dunque, ribadisce «un fermo impegno a una soluzione di pace completa, giusta e duratura». E su questo fronte Berlusconi mostra di essere ottimista. Perché, dice, «ci sono speranze che entro due mesi possano avviarsi negoziati diretti» fra israeliani e palestinesi». Nonostante «l'incidente con la nave turca abbia diffuso nell'opinione pubblica mondiale un sentimento anti-israeliano», aggiunge, «anche per le continue pressioni cui ho partecipato in prima persona, la Lega Araba ha manifestato la sua volontà ad aprire i negoziati».
Poi, forse alla ricerca di una nuova «vocazione» per il G8, il presidente di turno canadese Stephen Harper assicura che «non sarà sostituito dal G20» perché il suo formato «resta essenziale» per poter «affrontare tutti i temi». Una posizione ribadita anche dalla Casa Bianca. Harper annuncia anche l'accordo sulla proposta canadese per il sostegno alla maternità. Un fondo per far fronte al dramma che ancora vede nel mondo nove milioni di bambini non arrivare a compiere cinque anni e centinaia di migliaia di donne morire di parto: cinque miliardi di dollari le risorse degli Otto Grandi cui si aggiungeranno anche 2,3 miliardi di altri contributori per una pacchetto di sostegno in cinque anni che sarà in grado di attivare dieci miliardi di aiuti.
Sul fronte interno, invece, facendo il punto sulla crisi Berlusconi ribadisce che «la situazione dell'Italia è migliore di quella degli altri Paesi». Perché, spiega, «nei primi mesi dell'anno di fronte alla crescita dello 0,1-0,2% del resto dell'Europa noi siamo cresciuti dello 0,5». Insomma, nonostante l'elevato debito pubblico «l'Italia è un Paese solido» perché «è in grado di reggerlo».

In vista del G20 che si chiuderà oggi pomeriggio a Toronto, invece, il premier definisce «scontato» il no alla tassazione delle transazioni finanziarie.
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