Tassi e lavoro Usa rasserenano le Borse

da Milano

Maggio è cominciato con segnali di rasserenamento sui mercati finanziari. Ieri sia le Borse asiatiche sia quelle europee hanno collezionato risultati positivi, che derivano soprattutto da una situazione macroeconomica che appare meno drammatica di qualche settimana fa. Dopo il taglio dei tassi, l’attesa per il dato sulla crescita del Pil Usa nel primo trimestre e poi per quello sull’andamento dell’occupazione di aprile è stata positivamente soddisfatta. Le risposte giunte da entrambi i fronti hanno tranquillizzato gli investitori e riportato luce in un orizzonte che sembrava sempre più scuro. Nonostante le numerose previsioni di un’entrata in recessione dell’economia americana, il Pil Usa è infatti rimasto in territorio di crescita positiva nel corso dei primi tre mesi dell’anno registrando un più 0,6%, stesso ritmo di marcia dell’ultimo trimestre 2007. «Si tratta di una crescita positiva - ha detto il presidente George Bush - ma possiamo fare di meglio. L’economia Usa - ha ammesso - non è solida quanto vorremmo».
Notizie ancora migliori sono giunte dal fronte del lavoro, con il tasso di disoccupazione calato a sorpresa in aprile al 5% dal 5,1% di marzo, a fronte della perdita di soli 20mila posti, numero nettamente inferiore ai 75mila previsti. La temuta corsa ai licenziamenti non c’è dunque stata, dopo quattro mesi consecutivi di calo dell’occupazione. E si è ancora distanti dai tassi di disoccupazione e dalle gravi emorragie di impieghi che hanno caratterizzato storicamente le precedenti recessioni americane.
Sull’altro fronte caldo, quello della crisi del credito, c’è da registrare il pronto intervento di Fed, Bce e Banca nazionale svizzera per aumentare la liquidità messa a disposizione del sistema finanziario: in maggio, in occasione delle due aste Taf (term auction facility, strumenti per iniettare liquidità sui mercati) verranno offerti 150 miliardi di dollari, 50 più di aprile.
Anche se occorrerà attendere conferme del quadro macroeconomico che si è venuto delineando in questi giorni, non vi sono dubbi tuttavia che vi è stato un mutamento di prospettiva sui mercati, mutamento testimoniato dal fatto che il Dow Jones ha recuperato quota 13mila punti, pur dimostrando ieri molta prudenza. Negli Stati Uniti, a fronte di una Fed che è intervenuta con decisione per abbassare il costo del denaro, si hanno finalmente ora anche indicazioni positive dal fronte dell’inflazione: in aprile i salari orari sono aumentati solo dello 0,1% contro attese per un più 0,3%.


Così ieri tutte le Borse hanno mostrato una buona intonazione, con Londra in crescita del 2,11%, Francoforte dell’1,36%, Parigi dell’1,46%, Zurigo dell’1,82%, mentre a Milano il Mibtel ha segnato un incremento dell’1,46%. In serata, a New York, il Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0,37%, mentre il Nasdaq ha registrato un calo dello 0,15%.

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