Il taglio dei tassi da parte della Bce, la revisione al ribasso di tutte le stime di crescita, la prospettiva di uninflazione a zero, la Banca dInghilterra che annuncia la stampa di moneta per comprare titoli. Le Borse che riprendono ad avvitarsi nel loro percorso verso il fondo, colossi come Gm o Citigroup - un tempo il primo gruppo industriale e la prima banca del mondo - ridotti a valori irrisori. Tutto sembra sempre più avvolto dallincertezza: soprattutto i tempi di uscita da questo tunnel che diventa giorno dopo giorno più buio, ormai rimandati al 2010.
Notizie di cronaca e dichiarazioni ieri si sono susseguite generando unonda di crescente apprensione. La Banca centrale europea ha portato i tassi all1,5%, sforbiciando mezzo punto; è il minimo storico da quando esiste la Bce (1999), ma anche il minimo storico in Italia, almeno dal 1936. Annunciando la misura, il presidente dellistituto, Jaean-Claude Trichet, ha fatto chiaramente intendere che non si tratta dellultimo ribasso: e gli economisti si attendono un altro mezzo punto in meno tra aprile e giugno. Abbassare il costo del denaro ha lo scopo di favorire leconomia reale e di alleviare il peso del debito per gli Stati. Non va dimenticato che negli Stati Uniti i tassi sono tra lo 0 e lo 0,25% e in Giappone allo 0,10%.
Il quadro delleconomia europea è drasticamente peggiorato: la Bce prevede ora che la flessione del Pil nellEurozona sarà questanno mediamente del 2,7% (-3,2/-2,2%), quando solo nel dicembre scorso stimava un -0,5%. Nellultimo trimestre del 2008 il Pil dei Sedici è calato dell1,5%: il peggior risultato dal 1995. Per il 2010 si immagina, a questo punto, una crescita zero (tra meno 0,7 e più 0,7%). Sul fronte prezzi, la crescita dellinflazione è attesa tra 0,1% e 0,7% e dovrebbe mantenersi «ben sotto il 2%» anche nel 2010. Tutto questo - ha detto Trichet - in seguito alla flessione dei prezzi delle materie prime, e dei costi e prezzi allinterno dellEurozona. Un riflesso del rallentamento dellattività economica, che resterà «molto debole per tutto il 2009, per poi iniziare una graduale ripresa nel 2010». Trichet ha escluso che si possano rivedere le regole monetarie per favorire il Paesi dellEst, e non ha voluto commentare «ipotesi assurde» di tracollo di Paesi dellEurozona. In compenso, ha dichiarato che la Bce continuerà a fornire alle banche liquidità illimitata finché sarà necessario, almeno per tutto il 2010.
Il fronte delle Borse europee non poteva dare a tutto questo una risposta diversa da quella che ha dato. Tutti i listini sono ancora una volta sprofondati: Parigi meno 3,96%, Francoforte meno 5,02%, Londra meno 3,18%, Milano (la peggiore) meno 5,39%, Madrid meno 4,31%. Ha pesato anche il crollo della britannica Aviva, meno 33%, che ha trascinato ovunque al ribasso assicurazioni e banche. In Piazza Affari Unicredit ha visto sfumare un altro 11,75% del suo già minimo valore; Intesa Sanpaolo meno 9,36%, Generali meno 6,5%.
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