(...) A Milano domani è in programma lassemblea nazionale delle auto bianche al piazzale dello Sport, davanti a San Siro, per cui secondo Grassi «a questo punto bisogna decidere se sospenderla o no in vista dellincontro a Roma. Manterrei fermo però lo sciopero nazionale dell11 luglio». Per i milanesi dunque, lincubo di una nuova giornata di fuoco sembra finito. Se lassemblea di domani dovesse andare comunque «in onda», significherebbe il raduno di circa 5mila taxi milanesi più circa 1.500 provenienti da tutto il nord e dopo lassemblea le migliaia di auto potrebbero dirigersi in corteo verso Bologna. Ed essendo il venerdì giorno di partenze per il weekend, i disagi per gli automobilisti sarebbero gravi. Senza contare lo sciopero nazionale dei mezzi pubblici previsto per sabato: dalle 18 alle 2 di notte niente bus, tram e metropolitana.
Ieri comunque è stata unaltra giornata di passione. Niente taxi in giro, centrali mute, un gruppo di tassisti ha fatto un blitz in una decina dei più grandi alberghi di Milano, tra cui il Four Seasons, lhotel Principe di Savoia, il Gallia: hanno voluto controllare di persona che i receptionist non procurassero un taxi ai clienti chiamando autisti «amici» sul cellulare.
Ma in Comune e prefettura inizia a mancare la pazienza. «Abbiamo prefigurato il lavoro di una commissione per mantenere il valore delle licenze, per salvaguardare linvestimento fatto dai tassisti e garantire un servizio migliore ai cittadini - spiega il sindaco Letizia Moratti -, ma abbiamo anche detto che per iniziarlo attendiamo un segnale che può venire solo con la ripresa del servizio. A fronte di una nostra significativa apertura mi attendo una risposta altrettanto significativa. Il mio invito è al senso di responsabilità di coloro che hanno certamente dei diritti ma anche dei doveri nei confronti dei cittadini». La Moratti precisa che Palazzo Marino «non intende andare contro la decisione del governo né disattendere la legge nazionale. Ritengo che allinterno del decreto ci siano gli spazi per mantenere gli impegni presi con i tassisti in campagna elettorale, e sono disponibile a esaminare anche proposte che vengano da altre istituzioni, come Regione e Provincia». Il prefetto Gian Valerio Lombardi, invece, ha assicurato che, «se richiesto», segnalerà al governo le aree della provincia e il numero di conducenti di auto pubbliche ritenuto necessario per assicurare il servizio essenziale. «Trattandosi di una protesta di carattere nazionale - precisa - la decisione della precettazione spetta al governo. I prefetti devono individuare gli strumenti per garantire il servizio e indirizzare ai singoli interessati la comunicazione della precettazione».
Dalla parte dei tassisti, lassessore regionale della Lega Davide Boni, che definisce la protesta «più che legittima», e sottolinea che «il decreto colpisce la categorie dei lavoratori autonomi, da sempre meno incline a votare da una certa parte.
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