Roberto Bonizzi
Il controllo? Non esiste. Sta tutto al cliente. Verificare il tasso di cambio, che devessere esposto per legge, così come le commissioni applicate. Il reato, punibile esclusivamente con sanzioni amministrative, si configura solo in caso di mancata affissione di informazioni per i consumatori. Tassi e commissioni libere, dunque, fino al limite dellusura (18 per cento, fissato per legge). Solo superata questa soglia può intervenire lautorità giudiziaria. Unautorità di vigilanza esiste. Si chiama ufficio italiano cambi (Uic), con sede a Roma. Il responsabile del settore della vigilanza sui cambiavalute, che però non può essere citato per motivi di sicurezza interna, spiega come funziona il «sottobosco» degli uffici di cambio.
Da quando i cambiavalute sono sotto il controllo dellUic?
«Dal 1999. Prima era la Banca dItalia a vigilare. Con il decreto legislativo 342 del 99 sono passati sotto il nostro controllo, abbiamo un elenco speciale, allinterno dellalbo degli operatori finanziari. Tutti quelli che possedevano unautorizzazione precedente sono stati iscritti dufficio. Oggi le norme di iscrizione, valide anche per la gestione dellattività, sono regolate dal decreto misteriale 372 del 2001».
Quanti sono i cambiavalute in Italia?
«Nel 1999 erano 800-850. Nel tempo una buona fetta ha chiesto la cancellazione. Anche perché, con leuro, il mercato è rimasto vivo solo per dollari e franchi svizzeri. Tutti gli uffici di frontiera hanno chiuso. Sono aperti solo i cambiavalute nelle città turistiche. E sono poco più di 400».
Esiste un limite per le commissioni applicabili?
«No. Secondo il titolo VI del testo unico bancario i cambiavalute sono obbligati a esporre il tasso applicato e le eventuali commissioni. Non esistono norme che stabiliscono tetti».
Un ufficio potrebbe scegliere di variare il cambio rispetto a quello ufficiale?
«È possibile. Il principio è quello dellautoregolamentazione del mercato. Esiste una violazione al regolamento solo se tassi e commissioni non sono esposti alla vista del cliente».
Come può regolarsi una persona che deve cambiare euro in dollari allora?
«Bisogna usare il metodo del buon padre di famiglia. Girare il maggior numero di cambiavalute e scegliere tassi e commissioni più convenienti».
A Milano alcuni cambiavalute applicano commissioni molto vicine al 18 per cento, tasso ufficiale di strozzinaggio. Non è possibile denunciare questo tipo di situazioni?
«LUic compie i controlli se viene attivata da un cliente insoddisfatto. Ma scattano le sanzioni, esclusivamente amministrative, solo se non sono esposti tasso di cambio e commissioni. Mentre lautorità giudiziaria interviene solo se ci sono violazioni della normativa sullusura».
Ricevete molte lamentele?
«Capita assai di frequente. Arrivano esposti da parte di turisti stranieri a carico di cambiavalute di piazze turistiche.
Quindi lunica cosa da fare è consumare le scarpe e tenere gli occhi bene aperti?
«Esatto, è così. È la legge del mercato».
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