Via Tasso, sfregio nazista

Una scritta inneggiante a Heinrich Himmler, capo della polizia nazista, è apparsa ieri a ridosso di un muro confinante con il museo della Liberazione di via Tasso. Prontamente cancellata da una squadra del Servizio decoro urbano del Comune, la scritta ha scatenato durissime reazioni bipartisan. «Chi ha compiuto questo gesto vergognoso - commenta il sindaco Walter Veltroni - sappia che Roma non tollera atti del genere, che contrastano con lo spirito della città, impegnata in un costante percorso di ricostruzione della memoria di quel periodo, che rappresenta la pagina più buia della storia recente».
Il presidente della Provincia Enrico Gasbarra parla di «gesto di profonda ignoranza». Il presidente della Regione, Piero Marrazzo «di inqualificabile inciviltà e incomparabile stupidità». L’ultima di una lunga serie di scritte offensive quella apparsa ieri in via Tasso. Come ricorda Mauro De Bosi, presidente della commissione sicurezza del Comune (Pd), che definisce il fatto «segnale di un razzismo latente». Per Paolo Masini, consigliere comunale del Pd, «chi inneggia a Himmler o è un ignorante o è pericolosamente in malafede». Alessio D’Amato, consigliere regionale del Pd, chiede che venga aumentata la vigilanza».

Sdegno viene espresso anche da Forza Italia. «Ci indigna - osservano Francesco Giro, commissario di Roma di Fi, e Gianni Sammarco, vicepresidente di Fi alla Regione - che ancora oggi qualcuno inneggi a simboli e personaggi che rievocano lutti e sofferenze».

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