Taxi 85-85 una corsa nel sociale

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Paola Fucilieri

«I ragazzi si divertono tantissimo. E noi ci sentiamo felici perché restiamo a loro disposizione per un giorno, gratuitamente. È davvero bello».
Claudio Araldi, da 22 anni tassista per il radiotaxi 85-85, anche stamattina sarà in testa al gruppo. È l’organizzatore di un’iniziativa che da 20 anni, ogni anno, trasforma per un giorno i tassisti in assistenti sociali. Quaranta taxi e i loro conducenti sfruttano il loro giorno di libertà, quello in cui non lavorano, per portare 62 ragazzi disabili dell’istituto «Don Gnocchi» e i loro accompagnatori - circa duecento persone complessivamente - a fare una scampagnata.
«Ogni anno la meta è differente - spiega Araldi -. L’anno scorso siamo andati in battello sul lago di Como e una splendida giornata di sole ci ha favoriti».
Quest’anno le auto di servizio - «scortate» dalla staffetta dei vigili urbani di Milano, dalla Polstrada e accompagnati dai volontari della Croce rossa - sfrecceranno verso la tenuta «Boscone», nel comune di Camoirago, in provincia di Lodi.


«Ci tengo a dire - conclude Araldi - che tutto questo non sarebbe possibile senza la disponibilità della polizia stradale e di quella municipale, senza la Croce rossa, i mezzi che ci vengono messi a disposizione dall’Atm, la Società autostrade, l’Unione artigiani della provincia di Milano». Ma soprattutto non sarebbe possibile senza il cuore grande dei tassisti dell’85-85.

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