Michela Giachetta
Sciopero revocato e una bozza di accordo firmata con il Comune. Questa la decisione presa ieri da alcuni conducenti di auto bianche. Ma non dallintera categoria. Sette sigle di tassisti (Claai, Unica Taxi Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Uti, Lega Cooperative e Cna) ieri hanno, infatti, stabilito di revocare lo sciopero più volte annunciato, previsto per il 28 novembre. La decisione è stata presa dopo aver firmato un verbale di intenti con il Comune. Ma cè chi, come la cooperativa 3570, lAit e lUgl quel documento non lha sottoscritto e sullo sciopero deve ancora decidere: «Questa sera ci riuniremo per decidere il da farsi - dichiara Loreno Bittarelli, presidente del 3570 -. Quello che è certo è che contro una dittatura come quella instaurata dal Comune, gli scioperi hanno poco effetto». «Come Ait - puntualizza, invece, Carlo Bologna, presidente di quellassociazione - lo sciopero resta confermato», così come per lUgl.
La spaccatura fra i conducenti di auto bianche si accentua, quindi, dopo la riunione che si è svolta ieri in Campidoglio fra sette categorie di tassisti, il sindaco e lassessore alla Mobilità, Mauro Calamante e che ha portato a una bozza di accordo. Se Veltroni, infatti, parla di «patto fatto con tutti i rappresentati sindacali della categoria», Pietro Marinelli, coordinatore nazionale dellUgl Taxi, specifica che «le sigle escluse oggi dal verbale di intenti con il Campidoglio rappresentano la stragrande maggioranza dei tassisti romani, circa 4500 sui 5800 totali». «Quella di ieri - aggiunge - non è stata una lezione di democrazia ma un precedente assolutamente grave nella storia delle relazioni sindacali di questa città. Anzi, di più. Ha rappresentato la morte della democrazia a Roma».
Bittarelli si sofferma, invece, sul comportamento tenuto dalle sette categorie firmatarie dellaccordo, più che su quello del Campidoglio, dichiarando che «sono uscite allo scoperto, mostrando tutta la loro accondiscendenza verso il Comune».
«Altro che interessi della categoria - puntualizza il presidente del 3570 - il loro obiettivo era quello di trovare un accordo con lamministrazione». Conferma questidea Maura Tirillò, presidente del Cna, una delle sigle firmatarie del verbale di intenti: «La nostra priorità era quella di ricominciare un dialogo con il Campidoglio». E quel dialogo riavviato porta al rilascio delle mille nuove licenze, stabilite allinizio di novembre dalla giunta. «Eppure tutti i sindacati la scorsa settimana in commissione consultiva hanno firmato un parere negativo sul rilascio di quelle licenze - osserva Bittarelli - è evidente che le sigle firmatarie dellaccordo con il Comune hanno sconfessato loro stesse».
Fra i punti del verbale di intenti, vi è listituzione di un gruppo di lavoro, composto da rappresentanti della categoria, dellamministrazione e dei consumatori e presieduto dal Censis, per supportare con criteri oggettivi la futura programmazione numerica del servizio. «Si faranno degli studi sul numero di abitanti, di taxi e sugli eventi in città per capire quante auto bianche servono effettivamente - spiega il sindaco -. Solo a quel punto si deciderà se incrementarne il numero o riorganizzare il servizio».
Restano quindi ferme al momento le ulteriori 1300 licenze previste dalla memoria di giunta, approvata qualche tempo fa. Ma il Comune vuole sapere anche «quanti taxi sono effettivamente in servizio». Per questo nellaccordo si prevedono «la realizzazione e lattivazione di un sistema tecnologico integrato». Non si parla specificamente di gps, ma il risultato a cui si punta è lo stesso che si avrebbe con quel tipo di sistema di controllo.
In discussione a breve anche le tariffe. O meglio, come specifica Veltroni, la riorganizzazione del sistema tariffario sulla base dei reali costi di gestione. E poi ancora in calendario la revisione del regolamento comunale e del codice di comportamento.
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