Roma

Taxi, ecco il numero unico di chiamata: 060609

Da oggi è attivo il nuovo numero unico del servizio «Chiama Taxi»: 060609. Queste le poche cifre da ricordare che consentiranno di entrare in contatto con le 62 colonnine poste nelle stazioni taxi cittadine. Fino a oggi il servizio, attivato lo scorso maggio, rispondeva al numero 199.106.601 che, non solo risultava più difficile da memorizzare, ma non rientrava nel piano tariffario concordato con il proprio gestore. Nonostante tutto ciò il vecchio numero, che resterà attivo ancora per poco tempo, ha registrato 224mila chiamate.
L’obiettivo è una maggiore reperibilità dei taxi, a volte quanto mai ardua. Chiamando il servizio Chiama Taxi 060609 (numero telefonico messo a punto dalla Telecom Italia), al costo di una normale telefonata urbana, un risponditore automatico proporrà al cittadino di scegliere il municipio nel quale si trova; successivamente elencherà le stazioni raggiungibili con un codice numerico che va selezionato sulla tastiera per far squillare il relativo telefono nella colonnina. «Roma dovrà diventare sempre più una città pedonalizzata - ha precisato Veltroni - ecco perché puntiamo al potenziamento di bus, metro e taxi che, attraverso queste centraline rappresenteranno un’altra linea di agevolazione del trasposto pubblico». Lo sviluppo dell’infrastruttura, curato da Atac per conto del Comune di Roma, ha previsto 62 colonnine di Chiama Taxi che prossimamente dovrebbero aumentare: in futuro si parla di 149 postazioni.
Per nulla soddisfatti i rappresentanti dei sindacati dei tassisti Uritaxi, Ata-Casartigiani, Confartigianato, Ugl, Ait, Assartigiani e Ciisa che, in un comunicato congiunto, dichiarano di non essere d’accordo con l’attivazione. «Sin dall’inizio avevamo manifestato le nostre perplessità al riguardo. Con questo tipologia di chiamata dei taxi si riesce a reperire le vetture quando sono ferme al posteggio, e non nei momenti di punta, quando cui trovare un taxi è più difficile.

Ciò obbliga il tassista a percorrere molti chilometri in più a vuoto perché, al termine di ciascuna corsa, per prenderne un’altra è costretto a tornare scarico al posteggio».

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