Secondo Indro Montanelli la storia del XX secolo «la si può fare senza chiunque altro ma non senza Guareschi». Non è unesagerazione, anche solo ricordando gli episodi più importanti della vita e dell'opera di questo scrittore. Già nella prima metà del Novecento Giovannino Guareschi è un celebre giornalista del Bertoldo. Nel 43 viene deportato nei lager nazisti, divenendo una figura di spicco della «resistenza bianca». Al rientro fonda e dirige il Candido, il maggior settimanale politico-satirico del dopoguerra. Nel 46 sostiene la monarchia al referendum istituzionale. Fornisce un contributo essenziale alla vittoria democristiana nelle elezioni del 48 con i famosi manifesti «Nellurna Dio ti vede, Stalin no» e «Mamma votagli contro anche per me». Diviene un importante opinion-leader, uno dei più feroci fustigatori del partitismo e il principale polemista anti-comunista. Nel 53 finisce in carcere per diffamazione di Einaudi e De Gasperi. Questi sono solo alcuni episodi della vita e della carriera del celebre giornalista e scrittore che rivivranno oggi alle 17.30 al teatro Euclide dove è in programma la presentazione di una mostra «Don Camillo nel mondo: le copertine e le illustrazioni di Mondo Piccolo» e una tavola rotonda dal titolo «LEuropa celebra Guareschi», organizzata dalleuroparlamentare Luca Romagnoli (già segretario nazionale del MS Fiamma Tricolore). Allincontro, oltre ai figli di Guareschi, Alberto e Carlotta, parteciperà Marco Ferrazzoli che per loccasione presenta il suo nuovo libro Non solo don Camillo (edizioni Luomo libero).
Con Alberto e Carlotta Guareschi intervengono: Simonetta Bartolini (università San Pio V), Fabio Marri, ordinario di Linguistica alluniversità di Bologna, Claudio Saporetti, docente emerito allUniversità di Pisa. Coordina i lavori Roberto Rosseti, vice direttore Rai Tg1 mattina.
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