La scienza? È un vero spettacolo

Fondazione Silvio Tronchetti Provera e Padiglione Italia: il teatro (ma non solo) per "conquistare" i giovani

Marco Tronchetti Provera e Diana Bracco
Marco Tronchetti Provera e Diana Bracco

Diffondere la cultura scientifica e favorirne l'avvicinamento dei giovani. L'impegno al quale si è votata da anni la Fondazione Silvio Tronchetti Provera è approdato ieri a Expo con una giornata di teatro e scienza, connubio di ormai lunga tradizione che ha visto la Fondazione organizzare spettacoli a tema scientifico con e per i ragazzi, insieme al Piccolo Teatro di Milano.

Ieri mattina, Marco Tronchetti Provera, assieme ai rettori delle università milanesi, e Diana Bracco - in qualità di commissario del Padiglione Italia, che ha fortemente investito sui giovani a partire dal concept del vivaio, ma anche come rappresentante della Fondazione Bracco - ha fatto il punto sullo stato di «confidenza» delle nuove generazioni con la cultura scientifica e sottolineato ancora una volta l'importanza che si coltivi questo tipo di cultura per centrare i grandi obiettivi dell'innovazione.

«Questo tema - ha detto Bracco - mi sta molto a cuore: ho studiato chimica a Pavia quando le donne si contavano sulle dita di una mano, ma quegli studi mi sono serviti durante tutta la mia vita professionale per poter dialogare con i nostri tecnici della produzione e della ricerca. Alle ragazze perciò - ha concluso - lancio un appello affinchè puntino sulle lauree scientifiche».

«Bisogna riportare investimenti in Italia e riportare la cultura del prodotto - ha aggiunto Tronchetti Provera -; le università milanesi sono di grandissima qualità, come anche le scuole secondarie e mi dispiace che lo appaiano meno le scuole tecniche. Noi diamo un piccolo segnale, non solo in termini di semplice ottimismo, ma anche nelle opportunità per i giovani di oggi sui quali sono molto ottimista. Li vedo attaccati al Paese - ha proseguito -, non è vero che tutti vogliono scappare, e di quelli che sono fuori molti vogliono tornare». Sempre ieri è stata presentata la mostra «La città effimera.

Arte, tecnologia, esotismo» con le immagini dell'Expo del 1906 (fino al 30 giugno al Cluster Isole, Mare e Cibo, l'esposizione verrà poi trasferita in ateneo Bicocca, a Monza e a Cinisello Balsamo). Sono 32 pannelli con scatti inediti del 1906, anno dell'apertura del Traforo del Sempione, la galleria ferroviaria più lunga del mondo.

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