Toni Servillo: "Il mio Dante è elettrico"

Le letture nelle chiese di Lombardia: "Le basiliche come avamposti di civiltà"

Toni Servillo: "Il mio Dante è elettrico"
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Giuseppe Pontiggia sosteneva che non bisognava domandarsi tanto quanto fossero attuali i classici, ma quanto fossimo noi attuali nei confronti dei classici. È il punto di partenza delle riflessioni di Toni Servillo sul senso del teatro e su quanto possa essere scarno, essenziale e potente quando trova la sua espressione in una chiesa. Accade con «Le voci di Dante nelle chiese di Lombardia di Giuseppe Montesano» lette proprio da Toni Servillo, che ha già iniziato il proprio percorso a Modena e adesso, grazie alla collaborazione con il Piccolo Teatro e con la fondazione Monte di Lombardia, riparte venerdì 7 novembre alle 20,30 dalla basilica di San Pietro in Ciel d'oro, a Pavia, legata a Dante da una citazione che allude alla presenza delle spoglie di Severino Boezio lì dove si trova anche l'arca di sant'Agostino. «Lo corpo ond'ella fu cacciato giace giuso in Cieldauro; ed essa da martiro e da essilio venne a questa pace» (Paradiso X).

Un vero e proprio tour, che parte da Pavia per poi allargarsi, in primavera, il 6 maggio nella cattedrale di Cremona, il 7 maggio nel Duomo vecchio di Brescia, l'8 maggio nella cattedrale di Vigevano, il 9 maggio nella basilica di santa Maria Maggiore a Bergamo e, infine, l'11 maggio del Duomo di Milano. Spiega Servillo al Piccolo Teatro: «Il testo di Montesano offre una possibilità di entrare nel pensiero dantesco in maniera critica, con l'interpretazione di un attore che avvicina la dimensione inquieta ed elettrica di Dante, lo sottrae alla dimensione polverosa, scolastica oppure accademica, lo rende nostro contemporaneo». E ancora, per quel che riguarda la particolarità del luogo: «Tenere insieme in un luogo di culto, a distanza molto ravvicinata, l'esempio laico di un pagano come Ulisse e la preghiera di San Bernardo, l'eros di Paolo e Francesca e la visione di Dio a cui Dante viene accompagnato da Beatrice, è un'emozione che in un luogo significativo come una chiesa esplode in tutta la sua efficacia, in tutta la sua virulenza. Nelle chiese il teatro è una cerimonia laica per chi non crede, ma può essere una cerimonia sacra per chi crede». Perché «le chiese possono tornare in questa circostanza a moltiplicare il loro ruolo di avamposti di civiltà in un tempo in cui sentiamo che la civiltà ci viene sottratta di umanità. La scenografia è offerta da una natura prodotto dell'arte».

E veniamo al luogo in cui ciò accadrà venerdì, San Pietro in Ciel d'oro di Pavia: «Io avrò il privilegio a Pavia di recitare avendo sullo sfondo l'arca che contiene le spoglie di Sant'Agostino, cioè c'è la possibilità per lo spettatore davanti a questa nudità di partecipare drammaturgicamente all'evento, di farsi un'idea di ciò che accade stimolato semplicemente dai temi, dalla parola e da una scenografia che non è fittizia. Il momento in cui Dante confessa che alla visione di Dio non lo può aiutare la poesia, non lo può aiutare l'immaginazione, non lo può aiutare la fantasia, urlato in una chiesa, ha una straordinaria potenza».

Uno spettacolo adatto a un pubblico variegato: «Che tutto questo sia officiato, uso un termine che usa anche la liturgia, che sia officiato laicamente, ma nell'equilibrio anche di chi crede in una chiesa restituisce c'è per me, nel mio percorso teatrale, un senso all'andare in scena».

Servillo in realtà mette in discussione la stessa nozione di spettacolo: «All'origine c'è questo desiderio di restituire al teatro una cerimonia di relazione diretta tra l'attore e il pubblico abolendo la dimensione dello spettacolo di cui siamo anche vittime, perché tutto ciò che ci circonda sembra essere spettacolo.

Avete notato anche i servizi giornalistici sulle tragedie che stiamo vivendo, sulle guerre che sono condite da musiche che tendono a moltiplicare l'effetto emotivo e a renderlo quasi innocuo nella dimensione spettacolare, come se non ci riguardasse. Il teatro è esattamente il contrario». Vuole salvarci dall'onnipresente tecnologia.

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