Come sarà la Consob di Giuseppe Vegas? Il nuovo commissario prende in mano l’authority che vigila sulle società e la Borsa dopo i sette anni di una presidenza, quella di Lamberto Cardia, che hanno definitivamente chiarito quanto delicati siano i compiti della Consob. I crac di Parmalat e Cirio; le scalate Antonveneta e Bnl; l’affaire Fiat-Exor: sono solo i più clamorosi casi in qui i rapporti tra risparmio, mercato, politica e poteri forti sono usciti dai confini delle pagine economiche per arrivare sulle copertine, nei programmi di approfondimento tivù più seguiti e nei blog di Internet. In varie circostanze, come il caso Fiat, la Consob si è mossa con determinazione e sprezzo dei condizionamenti. In altri meno, come se si accorgesse delle nefandezze solo a fatto compiuto. Ma al di là di un bilancio puntuale e realistico dell’opera della Commisione, l’impressione è che il gioco sia a perdere: quando va bene non si parla della Consob; quando va male se ne parla per criticarla. Ebbene, questo è senz’altro un punto da cui Vegas non potrà prescindere nell’impostare il lavoro che durerà fino al 2017. E che richiederà di essere ben spiegato all’opinione pubblica sempre più attenta e critica. Poi c’è l’esigenza della riservatezza delle indagini, che qualche volta ha fatto acqua. È un altro tema su cui Vegas dovrà fare attenzione, perché l’esperienza di Cardia ha mostrato da un lato la grande serietà da parte dell’istituzione: difficile che qualcosa uscisse da via Martini. Dall’altro l’inevitabile permeabilità di quei dossier condivisi (si pensi all’insider trading, reato penale) con la magistratura, con il rischio di pregiudicare il lavoro certosino che sta alla base delle indagini di mercato. Ci sono poi le questioni legate al prestigio anche internazionale dell’Authority, chiamata proprio a partire dall’anno prossimo a trovare la quadra nel nuovo contesto europeo, quando nasceranno tre autorità uniche di regolamentazione e, in parte, anche di vigilanza: una per le banche, una per le assicurazioni e la terza, appunto, per i mercati finanziari (Esma). In questa partita Vegas dovrà far valere fin da subito una presenza autorevole in grado di non subire imposizione sgradite. Dalla sua, Vegas - milanese, 59 anni e una laurea in Legge, sposato con una figlia - ha un curriculum in cui ha mostrato una capacità straordinaria di analisi di problemi complessi: si è occupato di far tornare i conti della Finanziaria fin dai tempi del governo Dini, che nel ’95 lo nomina sottosegretario dopo che già del ’78, funzionario del Senato, Vegas aveva seguito la manovra finanziaria.
Con Tremonti è poi considerato l’artefice della nuova legge di Stabilità. Tutta esperienza che tornerà senz’altro utile nell’impostare il lavoro «collegiale» che lo aspetta in Commissione. Per il resto, è atteso al varco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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