Il tecnico: «Ma quale doping José stia attento alle sorprese»

MilanoNon si sentono la Cenerentola dei quarti di Champions, non si ritengono la vittima predestinata data in pasto ai leoni guidati da José Mourinho. Il Cska Mosca è arrivato a Milano accolto con soddisfazione dall’Inter al momento del sorteggio e alquanto temuto adesso vista la sua freschezza (il campionato in Russia è iniziato da tre settimane e il Cska è primo) e il particolare momento dei nerazzurri che scontano le tante fatiche accumulate con squalifiche e polemiche annesse.
«Non siamo qui per vincere, ma quasi», ha sussurrato l’allenatore Leonid Slutskiy, sorridendo alla battuta per poi tornare subito serio: «L’Inter sulla carta è favorita, è nei quarti come noi e solo il campo dirà chi è più forte e soprattutto farà capire per che cosa siamo venuti qui». Non certo a prendere valanghe di gol, perché il Cska finora in Champions ha sì perso a Wolfsburg (3-1) e a Mosca col Manchester (1-0), ma si è anche preso il lusso di pareggiare 3-3 all’Old Trafford e negli ottavi di vincere a Siviglia 2-1 eliminando i favoriti spagnoli. Una squadra che lascia poco allo spettacolo, si difende in nove giocatori per poi ripartire in contropiede più veloce della luce. Ma, come dicevamo, i russi non si ritengono vittime predestinate e il sornione Slutskiy lo dice chiaramente, ironizzando anche sulle percentuali che Mourinho ha dato dopo il sorteggio e anche alla vigilia della partita: «Se lui ha detto che l’Inter ha 60 possibilità di passare il turno e noi 40, mi sta bene. Ma ieri ha pure precisato che le quattro squadre che si incontrano oggi - Barcellona, Arsenal, Inter e noi - hanno il 25 per cento di possibilità. Troppa grazia, è una base aritmetica: 100 diviso 4 fa 25, una cosa ovvia». Una stoccata a Mou e anche un guanto di sfida: «Siamo due squadre che vogliono vincere entrambe e quindi non sarà una partita brutta o noiosa come ha detto il tecnico interista».
Evidentemente il rubicondo Slutskiy non subisce il fascino dello Special One, né si agita quando viene accennato il caso doping per Ignashevich e Aleksei Berezutski, il difensore gemello di Vasili, riscontrato dopo il pareggio a Manchester. «Non è stato un caso di doping», la sua pronta risposta. «La commissione dell’Uefa ha riscontrato che le sostanze ingerite dai nostri giocatori non erano nell’elenco delle sostanze doping e quindi siamo stati contenti della loro decisione». I due russi sono stati infatti sospesi cautelativamente per accertamenti, hanno scontato lo stop col Besiktas e sono rientrati negli ottavi nel doppio match col Siviglia. «Quindi che nessuno parli di doping», la garbata minaccia del tecnico russo. E sull’Inter Slutskiy sembra avere le idee davvero chiare. «Ho già bene in testa la formazione e anche se ci troveremo davanti tre attaccanti come Eto’o-Milito-Pandev con Sneijder alle loro spalle non ci preoccuperemo più di tanto perché anche loro dovranno temere noi. Ho visto l’Inter a Catania e col Chelsea, due prestazioni non confrontabili e non paragonabili fra loro, anche perché ci sono partite migliori e altre peggiori. E non mi si venga a dire che i nerazzurri sono condizionati dal campionato perché contro la Roma potevano tranquillamente pareggiare, basta pensare a quel palo di Milito». Inevitabile l’accostamento al ventitreenne Keisuke Honda, il giapponese che in questo momento rappresenta il nemico pubblico numero uno.

«Honda è molto bravo, è un giocatore universale che si sta esprimendo bene e in questo momento è in condizioni perfette», il commento del tecnico russo che dipana i dubbi sulle condizioni fisiche del giapponese e lascia aperta la porta al recupero del forte centrocampista cileno Mark Gonzalez. «L’Inter resta favorita in campionato e anche contro di noi. Il fatto è che tutti volevano incontrare il Cska, vediamo cosa succederà, però...». E Slutskiy se ne va preparando il colpaccio.

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