Scienze e Tecnologia

Clubhouse, festa finita: download a picco

La festa su Clubhouse potrebbe essere già finita: la piattaforma per le conversazioni audio ha visto un calo sensibile dei download negli ultimi tempi

Clubhouse, la festa è finita: download a picco per l'app

È stata senza alcun dubbio l'applicazione più chiacchierata, desiderata e copiata dall'inizio dell'anno a oggi: il successo di Clubhouse l'ha portata in cima alle classifiche di App Store per volume di download, ma l'entusiasmo esploso qualche mese fa sembra aver ora ceduto il passo ai primi segnali di un rallentamento. I numeri raccolti da Sensor Tower e pubblicati attraverso le pagine di Insider non lasciano spazio a interpretazioni: si è passati dai 9,6 milioni di installazioni di febbraio ai 2.7 milioni di marzo, fino a scendere a quota 922.000 in aprile.

Cosa ha provocato una tale inversione di tendenza? Innanzitutto, l'esordio di piattaforme e servizi concorrenti, nonché di funzionalità con dinamiche del tutto simili integrate in social network già affermati, a partire da Facebook e Twitter. Poi la prolungata assenza della versione Android, ora finalmente quasi pronta alla distribuzione. La fase di test ha preso il via coinvolgendo pochi account e il rilascio è atteso entro l'estate, quando potrebbe però ormai essere troppo tardi.

Da non escludere nemmeno che il sistema "a invito" scelto per contenere inizialmente il bacino di utenti abbia in qualche modo frenato l'app. Una limitazione che il numero uno Paul Davidson non esclude possa essere eliminata in futuro. Hanno senza dubbio pesato anche le molteplici perplessità sollevate sul fronte privacy, in primis per quanto concerne la trasmissione delle conversazioni su siti esterni, ritenuta lesiva per la tutela della sfera privata di chi vi partecipa. La squadra al lavoro sullo sviluppo e sulla pubblicazione degli aggiornamenti ha promesso l'arrivo di migliorie su questo fronte.

All'inizio del mese scorso, attraverso le pagine di Bloomberg, è trapelato il tentativo fallito di acquisizione operato da Twitter: il social network ha provato ad allungare le mani sulla piattaforma, mettendo sul tavolo un investimento quantificato in quattro miliardi di dollari, vedendosi però sbattere la porta in faccia.

La piattaforma di Jack Dorsey ha così scelto di puntare tutto sulla propria caratteristica alternativa all'app, battezzata Spaces, all'esordio proprio in queste ore per chi ha più di 600 follower.

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