In crescita la pirateria digitale, ecco come contrastarla

Tutti i numeri sulla pirateria online: ingenti i danni economici (e non solo). Per combatterla serve educazione digitale

In crescita la pirateria digitale, ecco come contrastarla

La piaga della pirateria continua a imperversare nel mercato italiano delle opere creative, in particolare quello digitale. Nell’ultimo anno l’incidenza complessiva del fenomeno tra la popolazione adulta è cresciuta sino a quota 43%, anche se c’è un segnale incoraggiante che riguarda il calo rilevante del numero di contenuti audiovisivi piratati. I “pirati”, quindi, sono sempre più selettivi nelle violazioni e rischiano l’illecito solo per le opere alle quali tengono in maniera particolare, soprattutto nel campo degli eventi sportivi dal vivo. Anche tra gli adolescenti si conferma lo stesso trend degli adulti: nel 2021 l’incidenza dei pirati più giovani (10-14 anni) è salita al 51% mentre risulta in netto calo la frequenza degli atti (-20% rispetto al 2019) con una forte preferenza, in termini di contenuti fruiti, di eventi di sport live, seguiti da film, serie/fiction e programmi. È quanto emerge dalla nuova indagine sulla pirateria condotta dalla società Ipsos per conto di Fapav (Federazione per la tutela delle industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali).

Nel digitale si usano spesso le credenziali altrui

La pirateria è sempre più digitale. In forte crescita il numero di chi ha fruito almeno una volta delle Iptv illecite, passato dal 10% nel 2019 al 23% nel 2021. Si tratta di 11,7 milioni di individui, anche se gli abbonati ad almeno una Iptv illecita sono 2,3 milioni. Si registra inoltre che al 41% dei pirati è capitato di fruire almeno una volta di contenuti audiovisivi in abbonamento attraverso l’accesso con credenziali altrui, azione ritenuta quasi normale.

Danni economici ingenti, e non solo

Il danno potenziale del fenomeno illegale per quanto riguarda film, serie e fiction è pari a 673 milioni di euro, con quasi 72 milioni di fruizioni perse. Per quanto riguarda invece gli eventi sportivi live, la stima del danno economico causato dalla pirateria risulta pari a 267 milioni di euro con circa 11 milioni di fruizioni perse. Guardando al sistema Paese, il fenomeno dell’illegalità diffusa nella fruizione di contenuti audiovisivi provoca danni ingenti, sia in termini di fatturato, circa 1,7 miliardi di euro, sia come Pil, circa 716 milioni di euro, sia come entrate fiscali per lo Stato, circa 319 milioni di euro. Devastante anche l’impatto in termini occupazionali: si stima una perdita di posti di lavoro pari a 9400 unità. Senza dimenticare che anche la sicurezza degli utenti viene messa a repentaglio dagli atti di pirateria, con possibili attacchi informatici e utilizzi impropri di dati riservati.

Combattere la pirateria con l’educazione digitale

Sul tema della percezione della pirateria come reato si registra una crescita della consapevolezza dell’illegalità e dei rischi connessi all’accesso a piattaforme non lecite, anche da parte dei più giovani. Rispetto alle forme di deterrenza si registra che il 36% dei pirati si è trovato nell’ultimo anno davanti a siti web illegali oscurati e di questi il 43% ha scelto di ricorrere ad un’alternativa lecita (pay-tv e streaming legale in primis).

Nell’attesa dell’approvazione di leggi più efficaci sul piano del contrasto alla pirateria, occorre puntare sull’educazione digitale fin dalle scuole dell’obbligo e su campagne di comunicazione che documentino i danni provocati alla collettività dalla fruizione illegale di contenuti creativi.

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