Cronache

Chi sono gli "introvabili": i 6 profili che le aziende non riescono ad assumere

Una ricerca condotta da Adecco, riguardo il mercato lavorativo, ci fa scoprire quali sono le 6 professioni del futuro

Chi sono gli "introvabili": i 6 profili che le aziende non riescono ad assumere

Sono ben 6 le professioni, secondo uno studio realizzato da Adecco e citato dal Corriere della Sera , più ricercate e richieste nel mondo lavorativo. Infatti, nonostante una pandemia ed una situazione a dir poco preoccupante del mercato, ci sono dei profili considerati introvabili, data la loro alta specializzazione. Gli ambiti coinvolti ovviamente non potevano essere che tecnologia e sostenibilità.

Broad band architect

Colui che, seguendo il punto di vista di Adecco: “Mixa il mondo del web, l’online, la rete e tutti i suoi strumenti insieme a un cult d’altri tempi, la televisione, che tenta di stare a galla tra le nuove tecnologie facendosi smart". Infatti, nonostante letteralmente voglia dire “architetto della televisione”, non è esattamente questo il suo mondo. Si occupa di creare contenuti e di studiare innovazioni interattive web. Per diventare Broad band architect si deve avere un'alta formazione Informatica applicata la mondo della comunicazione multimediale. La stima dei suoi guadagni si aggira sui 180 mila euro annui.

Data scientist

Analisi quantitativa, capacità di comunicazione, comprensione del prodotto e programmazione sono le caratteristiche necessarie per diventare Data scientist. Non ci sorprende che una figura simile, in un mondo come il nostro, alla continua ricerca, da parte di aziende, di dati e di capacità di analisi di essi, percepisca mediamente tra gli 87 mila ed i 140 mila euro l'anno. Ovviamente secondo i dati della Technology and IT Salary Guide.

Growth Hacker

Si tratta di una figura trasversale assolutamente imprescindibile per ogni azienda: finanza, marketing, coding, design, data analysis e networking sono le capacità da lui possedute. "È la multidisciplinarietà il suo punto di forza" afferma Adecco. Per quanto riguarda la retribuzione, a seconda dell'anzianità e dell'esperienza acquisita nel tempo, questa figura può arrivare a 170 mila euro l'anno.

Ux Designer

Analisi e interpretazione. Di cosa? Del comportamento dei clienti di un’azienda. Lo Ux Designer progetta quella che sarà l'esperienza dell'utente nel mondo digitale unendo pragmatismo a bellezza: app, software, siti web sono i mondi in cui si muove principalmente. Per massimizzare il suo lavoro la prima cosa che fa è indagare le dinamiche di consumo che riguardano la sua nicchia di possibili acquirenti. Sarà attraverso i dati raccolti che poi comincerà lo sviluppo. Oltre ovviamente al Marketing digitale e a capacità di Design, a questa figura non devono mancare studi di Semiotica, Ergonomia cognitiva e Psicologia. Dal punto di vista di Adecco: "Migliorare la relazione tra consumatori e prodotti: in breve, è l’anello mancante tra i bisogni dell’azienda e quelli dell’utente" è l'obiettivo che si pone. Nettamente meno pagato rispetto alle figure precedenti, lo stipendio dell'Ux Designer si aggira, a seconda dell'anzianità tra i 23 mila ed i 58 mila euro lordi all'anno.

Energy manager

In questi anni dove l'attenzione ai consumi ambientali sta prendendo piede in tutta Europa, non poteva mancare una figura come l'energy manager. Si tratta di un professionista che favorisce, nella struttura organizzativa, un utilizzo migliore dell'energia. Studia quali possano essere gli interventi necessari, nelle procedure, per fare un uso razionale dell'energia. Secondo Adecco, a seconda del campo in cui si muove e dell'esperienza acquisita negli anni, guadagna dai 30 mila a 60 mila euro.

Cloud architect

Amazon, Microsoft, Ibm, Sap, e Salesforce sono le principali aziende che hanno deciso di investire nella formazione di questa figura professionale. Si tratta di un architetto che invece di costruire mura, costruisce sistemi cloud, ovvero "ambienti digitali scalabili e resilienti in grado di rispondere positivamente al cambiamento". Non può che tener conto in primis del business d'impresa. Nel concreto il suo compito è quello di facilitare la transizione digitale che stanno avendo le aziende.

Si parte dai 60 mila per arrivare ai 150 mila euro l'anno.

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