Missione ESA BepiColombo in partenza: destinazione Mercurio

Tutto pronto al lancio di sabato 20 ottobre: nove milioni di chilometri da percorrere in sette anni a 60 chilometri al secondo per la missione congiunta Europa / Giappone

Missione ESA BepiColombo in partenza: destinazione Mercurio

BepiColombo pronta alla partenza: sabato 20 ottobre la missione ESA lascerà la Terra avendo come destinazione Mercurio, dove arriverà tra 7 anni e mezzo, dopo nove milioni di chilometri.

Frutto della collaborazione tra l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA), deve il suo nome a Giuseppe Colombo detto Bepi: eminente matematico, fisico, astronomo e ingegnere padovano, nonché rinomato professore dell'Università degli Studi di Padova. Oltre a collaborare con l'Agenzia Spaziale Italiana, fu insignito della medaglia d'oro dalla NASA per l'importanza dei suoi studi nel campo della ricerca spaziale.

Si tratta della prima missione spaziale europea avente destinazione Mercurio e prevede il lancio di due sonde orbitanti: la prima ESA, Mercury Planetary Orbiter, e la seconda JAXA, Mercury Magnetospheric Orbiter, per lo studio del pianeta.

Molteplici gli obiettivi: studiarne l’evoluzione e l’originale, la struttura interna, sondare la magnetosfera del pianeta e quello che resta dell’atmosfera di Mercurio. Oltre a test sulla teoria della relatività generale di Einstein.

L’interesse per Mercurio è alto a seguito del ruolo che ha avuto nella formazione del Sistema Solare e per la natura stessa del pianeta: inospitale per la vita umana, presenta una serie di problematiche scientifiche importanti a tal proposito. La superficie fortemente caratterizzata da crateri e pianure di lava congelata, come la Luna e similmente a Marte, ha dimostrato la teoria secondo la quale un bombardamento successivo alla nascita del sistema, avrebbe interessato la totalità del Sistema Solare.

Avvicinarsi è l’unico approccio scientifico possibile, in quanto lo studio a distanza risulta impossibile: Hubble, il telescopio spaziale, non è schermato e puntarlo verso il Sole risulterebbe fatale.

L’unica possibilità è l’invio di sonde spaziali: la sfida anche in questo ambito risulta non indifferente, essendo l’orbita di Mercurio la più ellittica dopo Plutone. Attualmente, la maggioranza delle informazioni disponibili sul primo pianeta del Sistema Solare derivano da Mariner 10: la sonda americana fu la prima a visitare due pianeti, Venere e Mercurio, negli anni 1973/75.

Il Mercury Transfer Module (MTM) costruito da ESA, porterà i satelliti su Mercurio utilizzando una combinazione di propulsione elettrica solare e fionda gravitazionale. In un ambizioso volo di sette anni, la missione realizzerà un sorvolo della Terra, due di Venere e sei su Mercurio, prima di entrare in orbita.


Una grande sfida per la missione è l'enorme gravità del Sole, che rende difficile collocare un'astronave in un'orbita stabile attorno a Mercurio: sarà necessaria più energia di quando si invia una missione a Plutone. Dopo il lancio, ed essendo sfuggito al "pozzo gravitazionale" della Terra, BepiColombo deve costantemente frenare contro l'attrazione gravitazionale del Sole. I propulsori ionici sull'MTM forniranno la necessaria spinta per la lunga durata della fase di crociera e impiegano la tecnologia dimostrata precedentemente nella missione GOCE dell'ESA per studiare la gravità della Terra e nella missione SMART-1 sulla Luna.

Sabato mattina, alle ore 3:45 italiane, un razzo Ariane 5 partità dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese, per accompagnare BepiColombo nello spazio: la diretta sarà visibile online sulla pagina dell’ESA.

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