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Nicchia a chi? Il metaverso è già popolato da 350 milioni di persone

Non piace e fa discutere molto di sé, eppure il metaverso non è un fenomeno così lontano dalla diffusione come si crede. Definirlo come fenomeno di nicchia è fuorviante

Nicchia a chi? Il metaverso è già popolato da 350 milioni di persone

Le persone che “vivono” nel metaverso sono già 350 milioni, anche se si tratta di un calcolo approssimativo e che può fare storcere il naso, perché non c’è una definizione chiara e univoca di cosa il metaverso sia. Fatto sta che l’Osservatorio Metaverso ha provato a fare una somma degli utenti che già ne fanno uso in vario modo e a vario titolo.

I mondi virtuali di Fortnite, Roblox e Minecraft sono frequentati rispettivamente da 270 milioni, 210 milioni e 170 milioni di persone. Certo, tra di loro c’è chi usa più di una piattaforma, quindi non possono essere semplicemente sommate. Ma i numeri parlano chiaro.

Le tante definizioni di metaverso

Parlare di metaverso è poco puntuale, non ce n’è uno solo e neppure uno che, più degli altri, ne sappia convogliare verso sé un numero imponente. Se per metaverso intendiamo un ambiente virtuale nel quale una persona si immerge completamente grazie al suo avatar (un alter ego digitale) allora, i videogame citati, sono metaversi in tutto e per tutto.

Sono circa quaranta le piattaforme attraverso le quali accedere al metaverso, alcune in grado di attirare più persone di altre ma, il punto della questione, è un altro. Pure ammettendo che un videogame non sia accostabile a un metaverso, è anche vero che chi ci gioca apprezza la profondità dell’esperienza che un mondo virtuale può offrire. In qualche modo è come se si stesse “educando” a frequentare il metaverso (singolare) così come lo immagina il Ceo di Meta, Mark Zuckerberg: un mondo in cui le persone possono comprare casa, aprire attività commerciali e intrattenere rapporti.

Esistono metaversi (uno è Uttopion) in cui si può comprare casa. Un pagamento (reale) per acquistare un immobile (virtuale) può sembrare cosa da pazzi, invece è una forma di investimento, perché col popolarsi dei metaversi chi ha comprato casa spera che il prezzo salga. Siamo davanti a una bolla? Può darsi, potrebbe essere probabile ma, in assenza di dati concreti, le ipotesi lasciano il tempo che trovano.

Il popolo dei metaversi

I metaversi sono utilizzati anche nel mondo aziendale, si tratta di piattaforme che mettono a disposizione uffici o sale riunioni virtuali e vengono frequentate, per esempio, da dipendenti di una multinazionale chiamati a raccolta per una riunione plenaria. Fare muovere migliaia di persone è ovviamente fuori discussione, affittare una sala riunioni in cui fare confluire tutti gli avatar è più pratico ed economico. Ognuno può fare domande, interagire con gli avatar dei colleghi e, perché no, a fine riunione ci si può aggregare facendo quattro salti virtuali in una discoteca altrettanto virtuale.

I dati raccolti dall’Osservatorio Metaverso mostrano un fenomeno in crescita, soprattutto per quanto riguarda le piattaforme videoludiche.

350 milioni di persone sono tante o permettono di classificare ancora oggi i metaversi tra i fenomeni di nicchia? Possono non essere molte, soprattutto se paragonate ai 5,1 miliardi di individui connessi a internet a livello globale ma, anche in questo caso, occorre considerare che i metaversi non sono internet quanto una sua propaggine, un’estensione che deve ancora assumere norme, standard e una forma più delineata.

Metaversi
(Immagine: https://osservatoriometaverso.it)

Fa riflettere che tra i metaversi meno frequentati c’è Horizon Worlds, quello su cui Mark Zuckerberg in veste di fan sfegatato (e interessato) sta puntando moltissimo.

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