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Occhio ai "parenti": così ti rubano soldi su WhatsApp

Nuova truffa su WhatsApp, questa volta presi di mira i famigliari: i truffatori fingono difficoltà economiche e chiedono somme di denaro

Occhio ai "parenti": così ti rubano soldi su WhatsApp

Una nuova truffa si sta facendo largo tra i messaggi di WhatsApp. Dopo i tentativi di raggiro basati su virus, malware, movimenti sospetti sul proprio conto corrente, ora i truffatori si fingono membri della famiglia o persone di stretta fiducia. Lo scopo è sempre quello: sottrarre denaro alle proprie vittime.

A riportarlo è il quotidiano britannico The Guardian, secondo il quale lo schema seguirebbe un percorso più o meno delineato. I truffatori prenderebbero di mira i membri della famiglia più anziani e con figli. Si presentano con numeri differenti, affermando di aver perso o danneggiato il proprio telefono. In caso di tentativo di chiamata fanno suonare un rumore tipo fruscio e subito dopo inviano un messaggio nel quale affermano che probabilmente il microfono dello smartphone ha qualche problema o si è rotto.

Guadagnano inizialmente la fiducia della vittima chiacchierando del più o del meno, arrivando poi alle "note dolenti". A causa della perdita dello smartphone non sono più in grado di accedere al proprio conto bancario e quindi di far fronte alle proprie bollette.

Viene richiesto un bonifico o la spedizione di denaro su un altro conto a cui ha accesso. Una delle vittime ha dichiarato di aver ceduto più facilmente alla truffa a causa proprio della chiaccherata informale iniziale e dell'utilizzo reiterato della parola mamma durante la chat.

La donna intervista dal quotidiano britannico ha dichiarato di aver inizialmente inviato 1.523 sterline e successivamente ulteriori 1.345. Entrambe sono state motivate con il risultare in mora con le bollette e rischiare provvedimenti seri.

Truffa dei parenti su WhatsApp, cosa fare

Alla terza richiesta di denaro la donna (75 anni) ha tentato un ulteriore contatto con la figlia, che si supponeva fosse la persona a richiedere il denaro. Seguendo una pratica che è consigliata a tutti per aggirare la truffa, la signora ha scritto un'email chiedendo alla figlia spiegazioni in merito alle richieste. Questa ha avanzato il sospetto di una truffa e ha esortato la madre a contattare il proprio istituto bancario per bloccare gli addebiti.

Qualora si ricevessero comunicazioni simili è sempre bene evitare di procedere subito con i pagamenti. In caso fosse impossibile raggiungere la persona tramite chiamata provare canali alternativi come email, Telegram o attraverso gli account social.

Evitare inoltre di fornire informazioni sensibili che potrebbero essere utilizzate per ulteriori truffe.

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