Scienze e Tecnologia

Tecnostress, arriva la giornata di prevenzione

Al rientro dalle vacanze, lo stress da tecnologia è un problema per molti lavoratori. Le soluzioni? Musica afro e un video di prevenzione

Tecnostress, arriva la giornata di prevenzione

Roma - Vacanza finite per tutti. E dopo essersi disintossicati da computer e telefonini sempre connessi, il rischio di tecnostress da rientro è alto. Ecco, quindi che Netdipendenza Onlus, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Formatori della Sicurezza sul lavoro (Anfos), ha organizzato per il 10 settembre una giornata ad hoc.

"No Tecnostress Day", questo il nome della manifestazione, arriva alla terza edizione e vuole sensibilizzare sui rischi di questa patologia che affligge sempre più lavoratori high-tech, attraverso un video-cosro di prevenzione, con interviste e testimonianze di imprenditori che lavorano nel settore dell’information technology. In programma, inoltre un concerto gratuito di percussioni Afro con la band di Jack Tama e Giovanni Imparato, presso l’Arcobaleno Beach, sulle rive del lago di Bracciano (Roma).

Lo stress da tecnologia, ricordano gli organizzatori, non va sottovalutato, "poichè provoca disagi psicologici, ipertensione, mal di testa, insonnia, disturbi gastrointestinali e cardiocircolatori" e, entro il prossimo dicembre, secondo quanto previsto dal Testo Unico 81 del 2008, le aziende italiane devono mettersi in regola e valutare questo nuovo rischio per tutelare la salute del lavoratore.

Enzo Di Frenna, presidente di Netdipendenza Onlus afferma: "Quest’anno abbiamo deciso di realizzare la nostra campagna di prevenzione a settembre, cioè quando si torna dalle vacanze ed il rischio stress è più alto. Con la musica il corpo si rilassa. E ballare aiuta certamente a scaricare le tensioni: i tamburi africani sono molto coinvolgenti e invitiamo tutti a ballare con noi in riva al lago".

Ma quali sono le cause principali del tecnostress? Per Di Frenna "il multitasking e l’information overload, il sovraccarico di informazioni.

Per combatterne le conseguenze, abbiamo realizzato un video di 40 minuti, disponibile registrandosi gratuitamente sul sito dell’Anfos.

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