Tedeschi torna a Pirandello per «curarsi»

L’attore sul palco con «L’uomo dal fiore in bocca», monologo che interpreta ormai da sette anni: «Per me è una necessità fisica»

Ferruccio Gattuso

Pirandello e il gusto della vita. E del teatro. Corrado Tedeschi è un attore che, talvolta, si concede alla tv. Di questi tempi lo fa con parsimonia, soprattutto perché lui e la «magica scatola» hanno sempre meno da dirsi, e questo perché Tedeschi è ancora convinto che per metterci la faccia, in tv, bisogna avere qualcosa da dire.
Conduttore di Sabato, domenica & la tv che fa bene alla salute nei weekend di Raiuno, questo gentleman «in trasferta catodica» non smette di avere quell’aria di chi resta convinto che, tra forma e contenuto, sia il secondo ad avere la priorità. Il circo pazzo della tv reality lo lascia perplesso e infastidito. Di più: deluso. Ecco perché Pirandello, vecchio amore mai sopito, torna a pulsargli in petto, e a curarlo dagli affanni di uno showbiz malato. «Al vecchio maestro siciliano torno spesso e volentieri - spiega l’attore, oggi e domani al Tendone CityLife di Bonola con il classico L'uomo dal fiore in bocca - Questa pièce poi è un appuntamento fisso della mia carriera. Quando ho l’occasione di metterla in scena mollo qualsiasi cosa stia facendo, posso dire di averne una necessità fisica. Avvicinarsi a L'uomo dal fiore in bocca è una bella sfida, che però sento di aver superato in questi sette lunghi anni nei quali il pubblico mi ha sempre dimostrato di gradire. Giganti come Gassman hanno affrontato questo semi-monologo sulla necessità di gustare la vita fino in fondo, a dispetto di qualsiasi avversità».
Tedeschi porta sul palcoscenico quest’opera in un modo decisamente particolare: «In una prima parte - spiega l’attore - faccio una lezione semiseria su Pirandello, sui suoi grandi temi, e diciamo che, su una base seria, inserisco situazioni comiche. Si ride spesso. Nella seconda parte, invece, mi affido totalmente al testo dell’Uomo dal fiore in bocca. Un cambio di luci (la regia è di Marco Rampoldi, ndr) segna il passaggio da una parte dello spettacolo all’altra. Mi tuffo quindi in quello che, partendo da un dialogo in una stazione ferroviaria, all’alba, si trasforma presto in un monologo di un uomo condannato da un tumore, un epitelioma, alla bocca. Quest’uomo è attaccato al vita, ne esalta persino i particolari più piccoli e insignificanti. Dalla sua bocca malata si può dire che esca un messaggio positivo, un’esortazione a godersi la vita affidandole un senso».
Un testo che non ha mai mancato di affascinare il pubblico: «Un pubblico di teatro che ha ancora voglia di ascoltare Pirandello», dice con soddisfazione Tedeschi, e il tono amaro induce a pensare che, tornando al discorso sulla tv, la sua opinione sulla platea del piccolo schermo sia alquanto differente. «Molti dicono che la responsabilità è di chi fa tv, io invece penso che il pubblico avrebbe il potere di cambiare l’andazzo rifiutandosi di seguire questi nuovi spettacoli fatti di finto realismo, interpretati da personaggi che non sono in grado di fare nulla.

Offrono una faccia, non un mestiere. Una totale presa in giro. La gente si è assuefatta a questi orrori, li accetta a braccia alzate». Lo spettacolo è in cartellone al CityLife oggi alle 21, domani alle 16 e 30 e alle 21. Informazioni allo 02/33494344.

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