Nervi tesi e minacce di cambiare lassetto dellattuale maggioranza. Sono i primi effetti del nuovo testo di legge per il rilancio dellattività edilizia, il cosiddetto piano casa che si dimostra ancora una volta spina nel fianco per il centrosinistra. Tra le ultime regioni a recepire lintesa Stato-Regioni di un anno e mezzo fa, in Liguria si fa ancora fatica ad ingoiare quello che viene considerato un rospo troppo grosso da alcuni settori della maggioranza. Così, dopo la scelta della giunta di reintrodurre la norma che stabilisce la possibilità di cambiare la destinazione duso degli immobili da produttiva a residenziale (con un vantaggio economico per i proprietari), Rifondazione Comunista sbotta: «Già la legge precedente non ci andava bene, figuriamoci con elementi peggiorativi come quello proposto - attacca Giacomo Conti, consigliere regionale di Prc -. In una realtà territorialmente complessa come la nostra si rischia una forte cementificazione e qualcuno fa finta di non capirlo». Dalla sinistra dello schieramento burlandiano si alza un secco «no» se la legge dovesse arrivare senza modifiche tra un mese in consiglio regionale, «già ci è difficile capire perché si è deciso di rivedere un provvedimento già varato alla fine dello scorso ciclo amministrativo e che era evidente fosse un fallimento, è ovvio che non ci stiamo così come non possiamo stare al giochino delle maggioranze variabili» precisa Conti che non accetta un accordo Pd- Pdl che faccia passare il testo.
A volere che la norma fosse ripristinata è stato lattuale assessore alla pianificazione territoriale e vicepresidente della giunta Marylin Fusco che respinge le accuse al mittente spiegando: «Si tratta di una correzione dufficio, la legge come era stata scritta era soggetta ad illegittimità - specifica -. Bastava che i gruppi che oggi contestano se la leggessero con attenzione». Ma a Giacomo Conti la spiegazione non basta e attacca lassessore e collega in maggioranza: «Sul tema sta facendo una politica più affine al centrodestra che alla sinistra: il piano casa è una legge voluta dal governo Berlusconi con lidea di risvegliare il settore delledilizia ma si è dimostrato un flop clamoroso e, invece di difendere il territorio, corriamo dietro a Berlusconi».
E Pdl, biasottiani e Lega Nord cosa fanno? Aspettano il voto, sosterranno convintamente il testo presentato dal vicepresidente, guardano la maggioranza spaccarsi e attendono di raccogliere il risultato.