A pochi giorni dall’insediamento, la squadra di governo di Barack Obama perde un elemento: il governatore del New Mexico Bill Richardson (foto), scelto dal presidente eletto come prossimo segretario al Commercio, ha rinunciato alla nomina perché coinvolto in un’inchiesta sugli affari tra un’azienda californiana e lo Stato da lui governato. Secondo l’accusa, l’impresa avrebbe «comprato» un appalto pubblico del valore di un miliardo di dollari. La stessa società aveva finanziato con diverse donazioni (la maggiore delle quali di 75.000 dollari) la corsa alle primarie di Richardson, che fu tra i primi sfidanti dello stesso Obama.
Ex clintoniano di ferro, Richardson si è difeso così: «Vi garantisco che la mia amministrazione ha agito correttamente e questa inchiesta lo dimostrerà, ma allo stesso tempo sono giunto alla conclusione che le indagini in corso farebbero rallentare in modo intollerabile la ratifica della mia nomina da parte del Senato. Ringrazio il presidente per la fiducia riposta in me. Ho già espresso ad Obama la mia disponibilità a lavorare per lui in futuro in qualunque modo ritenga utile».
Obama, che stasera sbarcherà a Washington, ha fatto sapere di aver accettato con «profondo rammarico» la rinuncia di Richardson, che non intende invece dimettersi da governatore del New Mexico. Il presidente ha difeso pubblicamente il suo compagno di partito, definendolo «un’eccezionale figura pubblica che avrebbe portato al nostro team economico la grande conoscenza accumulata in una carriera straordinaria».
Richardson, 61 anni, è stato ministro dell’Energia e ambasciatore all’Onu nell’amministrazione Clinton e il suo nome era girato a lungo come possibile segretario di Stato, prima che Obama scegliesse Hillary Clinton. Nel prossimo governo, sarebbe stato l’esponente ispanico di più alto livello.
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