Teheran accelera sul programma nucleare: «Attive 3000 nuove centrifughe per l’uranio»

Teheran ha attivato centrifughe di nuova generazione a Natanz, in grado di triplicare la produzione di uranio arricchito, ma soprattutto ha inserito, per la prima volta, combustibile nucleare auto-prodotto in un reattore di ricerca. E, mentre si alza la tensione, i media di regime hanno annunciato un taglio all’export petrolifero verso sei Paesi Ue, tra cui l’Italia, come risposta all’embargo petrolifero dei Ventisette. La notizia è stata però smentita dal ministero del Petrolio iraniano, nonchè dall’Ue e dalla Farnesina. Poco dopo, il ministero degli Esteri di Teheran ha precisato che «per ragioni umanitarie e per il maltempo nel Vecchio Continente» il taglio non ci sarà «al momento». «Una tale decisione, se verrà presa, sarà annunciata dal Consiglio di Sicurezza Nazionale Supremo», ha puntualizzato un portavoce del ministero del Petrolio iraniano. Poco prima anche il capo della diplomazia italiana, Giulio Terzi, consultata l’ambasciata a Teheran, aveva anticipato che il taglio all’export era stato smentito. Del resto, la Commissione Ue ha spiegato che l’approvvigionamento petrolifero avviene su diversi fronti.


Ieri intanto, nella lista del terrorismo internazionale legato all’Iran, si è aggiunto un nuovo capitolo: il prossimo bersaglio potrebbe essere New York. Secondo la polizia della Grande Mela, dopo i tre attentati compiuti la settimana scorsa a Bangkok, New Delhi e Tbilisi, Teheran sarebbe l’incubo numero uno per la metropoli.

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