da Milano
TeleBresso per dire ciò che fa la governatrice, Striscia la giunta per dire ciò che non fa. Guerra politica con bombardamento mediatico in Piemonte, a colpi di tiggì.
Il primo a pensarci, a informare i cittadini sullattività istituzionale, era stato lallora governatore Enzo Ghigo quando la Regione era di centrodestra. Il centrosinistra levò gli scudi, e allurlo di «volete fare un tg-voce del padrone» con annesso allarme di «operazione in stile berlusconiano» fece ricorso allAuthority delle comunicazioni, scatenando il putiferio. Vinte le elezioni però, la giunta di Mercedes Bresso sè ben guardata dallaccantonare il progetto, e anzi lo ha ampliato: non più una sola emittente coinvolta, ma ben 15, e cioè, in nome del pluralismo, tutte o quasi quelle presenti sul territorio. Uninformazione a reti unificate che costerà 980mila euro allanno, quasi due miliardi delle vecchie lire, con quattro telegiornali quotidiani e due approfondimenti settimanali sullattività della Regione. «Piemonte News», questo il nome ufficiale delloperazione, partirà domani e dovrà vedersela con la controinformazione de «Il punto dellopposizione», il tg fatto dai collaboratori dei gruppi di minoranza determinati a svelare scomodi retroscena e promesse non mantenute su 16 emittenti.
Una bella sfida, visto che al 90 per cento trattasi delle stesse tv. «La comunicazione istituzionale darà voce alla giunta ma anche al consiglio» promettono i funzionari della Regione lasciando intendere che, se si daranno da fare, anche i consiglieri di opposizione avranno spazio su Piemonte News, perché «questa non sarà una passerella di assessori, ma il racconto del Piemonte come è». Loro, i 23 consiglieri di minoranza, diffidano. «Conoscendo la Bresso ci metto la mano sul fuoco: non ci sarà par condicio e la tv servirà per finanziare la sua campagna elettorale con soldi pubblici, lei è abilissima in questo» giura Guido Crosetto, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia. Del resto è lo stesso presidente del Consorzio Tv che gestirà Piemonte news, Piero Manera, a lasciarsi sfuggire che «fonte prioritaria sarà il sito della Regione». «Soldi pubblici buttati al vento - grida allo spreco Roberto Cota, deputato e segretario regionale della Lega Nord -. Mentre si discute di sperperi della politica, la presidente Bresso è un esempio di come alle prediche, nel centrosinistra, non seguano i fatti».
Di qui la decisione di dare battaglia via cavo, con quel tg, due servizi in tre minuti due volte alla settimana, che è già allottava puntata sulle 24 previste fino a fine anno.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.