Telecamere anti-lucciole coi contributi della Regione

Finanziamenti dalla Regione Lazio al Comune di Roma per l’installazione di telecamere nelle zone in cui più diffuso è il fenomeno della prostituzione. Rilancio dei programmi di mediazione sociale già sperimentati in alcuni municipi, per ridurre la conflittualità e agevolare l’integrazione. E, ancora, interventi di prevenzione, da attuare d’intesa con le scuole, per quanto riguarda i casi di baby gang e del bullismo, e misure di recupero delle aree romane più degradate, per le quali, peraltro, la Regione Lazio ha in bilancio 2 milioni di euro. Sono questi alcuni dei progetti che Regione e Campidoglio stanno mettendo a punto per rispondere alla domanda di sicurezza che proviene dai cittadini e fronteggiare le situazioni più a rischio che, anche nelle ultime ore, sono sfociate in veri e propri episodi criminali. Il piano sicurezza su cui stanno lavorando le due amministrazioni è il frutto di una collaborazione tra l’assessore alla Sicurezza della Regione, Regino Brachetti e il suo omologo del Comune di Roma, Jean Leonard Touadi. «Interpretando anche la volontà espressa dal presidente Marrazzo e dal sindaco Veltroni - ha detto Brachetti - con l’assessore Touadi abbiamo convenuto sull’urgenza di avviare iniziative che permettano di dare un segnale chiaro di attenzione, da parte delle istituzioni, ai cittadini.

Quello della sicurezza è un problema serio, come dimostrano i fatti accaduti al Trullo. Esiste un malessere sociale diffuso, al quale dobbiamo dare risposte. In questo senso, importantissimo è il coinvolgimento nei nostri progetti delle forze dell’ordine e delle associazioni del territorio».

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