Telecamere contro la prostituzione: prima ci vuole l’assenso del Garante

Seppur con le mani legate dalla legge, che non persegue gli amanti del sesso a pagamento, il Comune dichiara guerra ad un fenomeno diventato ormai «intollerabile». «Faremo tutto quello che si può fare per fermare la prostituzione, soprattutto quella minorile», assicura il sindaco Walter Veltroni durante la riunione del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza.
E allora via con le telecamere puntate sulle strade più frequentate dalle lucciole, come via Salaria e piazza dei Navigatori, che verranno maggiormente illuminate per scoraggiare i clienti e scongiurare incidenti stradali. Garante della privacy permettendo. Sarà il prefetto Achille Serra a chiedere all’Authority l’autorizzazione a monitorare le vie della prostituzione con telecamere tecnologiche, in grado di muoversi per seguire il fenomeno. «Le indagini che riprenderemo - spiega il sindaco - e che saranno rivolte a osservare se vi sono problemi di intasamento del traffico, potranno essere eventualmente utili nel caso vi siano notizie di reato. Per esempio, clienti che vanno con bambine, che talvolta si vedono sulla strada con le bambole in mano». E saranno proprio gli amanti delle baby-prostitute a finire più degli altri del mirino. «Deve essere chiaro - sottolinea Serra - che commettono un reato gravissimo». E i dati dimostrano che non sono pochi quelli che prediligono le bambine: «Qualche sera fa - aggiunge il prefetto - su 240 donne fermate dalle forze dell’ordine per le strade della capitale 150 erano minorenni». «La prostituzione infesta Roma - riassume Serra - è stato superato il livello di sopportazione, tant’è che oggi si assiste alla sacrosanta reazione della gente. Ma questo non deve comunque portare i cittadini a sconfinare nell’illegalità, visto che ho sentito di ronde e bastoni». Urge, dunque, una risposta fortissima. «Mi attiverò personalmente con il garante della privacy - continua il prefetto - per superare eventuali ostacoli. Nel contempo riserveremo dei posti nei Centri di permanenza temporanea affinché vengano effettuati i rimpatri degli stranieri clandestini coinvolti».
La soluzione escogitata dal Comune per cercare di arginare la prostituzione installando telecamere sulle strade più frequentate dalle prostitute, non piace al consigliere comunale di An Fabio Sabbatani Schiuma: «È ingiusta e inutile perché va contro ogni logica in termini di privacy. Il provvedimento - dice Schiuma - oltre ad essere una vera ingerenza nella vita privata dei cittadini, non debella affatto il fenomeno prostituzione, capace di riprodursi con facilità in altri snodi stradali dove il controllo delle telecamere è assente». Stessa osservazione quella del consigliere Udc Roberto Rastelli: «Il problema non sono le telecamere ma il fenomeno stesso. Sarà facile, infatti, da parte degli sfruttatori spostare le prostitute in zone non controllate. Invitiamo quindi il sindaco a essere più attento ai problemi dei cittadini piuttosto che a concerti e notti bianche».

Il capogruppo dell’Udc al Comune Dino Gasperini chiede invece che vengano ascoltate le associazioni dei residenti dei quartieri «che vivono questo dramma». Per il segretario dei Radicali Roma l’unica soluzione possibile è quella di «legalizzare la prostituzione».

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