Il primo prototipo di bus con telecamere (numero 8624) ieri era «parcheggiato» nello slargo davanti alla prefettura, tra gli sguardi incuriositi dei passanti, mentre Comune, Amt e prefetto siglavano il protocollo d'intesa per l'installazione dei sistemi di videosorveglianza sui mezzi pubblici allo scopo di garantire la sicurezza di conducenti e passeggeri. L'increbile serie di scippi e borseggi avvenuti sugli autobus negli ultimi tempi ha probabilmente impresso un colpo d'acceleratore all'accordo sottoscritto tra il prefetto Giuseppe Romano, l'assessore alla mobilità urbana Arcangelo Merella e l'amministratore delegato di Amt Hubert Guyot. Entro aprile, quindi, dieci autobus saranno provvisti di quattro telecamere ciascuno (due davanti, una in mezzo, una in fondo) con un sistema di registrazione delle immagini. E si prevede che diventino 100 (un quarto della «flotta» Amt) in tempi brevi. Il progetto è interamente autofinanziato dall'azienda di trasporti. Che, però, non comunica ancora le linee dove entreranno in servizio le prime telecamere.
«La scelta - precisa Guyot - sarà fatta in sinergia con Comune e Prefettura, tenendo presenti le esigenze di servizio e mobilità dei mezzi». Con un occhio di riguardo alle zone finite da tempo nell'occhio del ciclone per scippi, borseggi e atti di vandalismo sulle vetture. Come il Cep. Dove i sindacati hanno chiesto anche ieri l'installazione di sistemi di videosorveglianza, oltre allo spostamento dei capolinea e al posto guida blindato.
Amt ha definito con Comune e Prefettura le procedure di funzionamento del sistema. Su tutti gli autobus provvisti di telecamere verranno affissi dei cartelli per informare gli utenti e rispettare la legge sulla privacy. Per lo stesso motivo le immagini registrate dall'occhio elettronico, in assenza di denunce o segnalazioni, verranno cancellate dopo 72 ore. «Chi subisce o assiste a un reato a bordo dell'autobus - spiegano i vertici Amt - deve informare subito il conducente e chiamare 112 e 113. Questo consentirà l'acquisizione tempestiva del filmato da parte delle forze dell'ordine prima che venga distrutto».
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