da Milano
Alla Borsa le tlc non piacciono più. Il settore è considerato maturo e dunque di scarso appeal. Così ieri Telecom Italia a piazza Affari è scesa ancora (-1,8%) a 2,07 euro, livello che non vedeva dal 21 maggio 2003. I titoli della compagnia telefonica sono condizionati dall'andamento ribassista del settore (il cui sottoindice Stoxx 600 accusa una flessione dell'1%) e da un po di disaffezione da parte degli investitori sulla scia della debole performance registrata quest'anno: da inizio 2006 il titolo è sceso del 15%. Per gli analisti però il gruppo, nonostante il debito alto, è solido. Tanto che gli esperti di Rasbank hanno rinnovato la raccomandazione di «buy», indicando un target di prezzo a 2,6 euro (e 2,3 euro sulle risparmio). Telecom è in buona compagnia. Ieri Fitch ha tagliato a Bbb+ da A- il rating sul debito a lungo termine di British Telecom e ha riportato a «stabile» l'outlook. Confermato invece il rating a breve F2.
Nonostante la crescita dei ricavi, Bt deve fronteggiare la crescente competizione nel suo core business. Oltretutto la quota di mercato nella banda larga di Bt, pari al 25%, è inferiore se paragonata a quella di altri operatori nazionali. Del resto anche Deutsche Telekom è ai minimi dagli ultimi tre anni a causa di una crescita inferiore alla aspettative e il taglio dei prezzi per la divisione T-Mobile.
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