Telecom: ok al piano, ma Pirelli si astiene

Utile a 3 miliardi, cedola invariata, giù il debito Bene in Borsa

da Milano

Il consiglio di Telecom ha approvato il piano industriale, senza l’opzione di alleanza esclusiva con Telefonica, con 16 voti a favore e 3 astenuti. Tra questi, Carlo Puri Negri e Massimo Moratti, cioè i due membri che rappresentano nel cda il primo azionista della società: la Pirelli di Marco Tronchetti Provera, socio con l’80% di Olimpia, azionista di riferimento (con il 18% del capitale) del gruppo di tlc. Il piano sarà oggi presentato al mercato.
È questa la sintesi del momento delicato che sta vivendo Telecom Italia, la cui strategia industriale per i prossimi tre anni viene approvata con il dissenso del suo «proprietario». Perché di questo si tratta: i due astenuti (il terzo è stato l’indipendente Pasquale Pistorio), vista la loro vicinanza con Pirelli, non potevano andare oltre, pena pesanti ripercussioni in Borsa. Distinta, invece, la posizione di Benetton (socio al 20% in Olimpia, i cui due rappresentanti (Gilberto Benetton e Gianni Mion) hanno dato il loro assenso a un piano definito «serio e prudente».
Per questo, cioè per tutelare la società sul mercato, il cda di ieri, dopo 6 ore di animata discussione, si è chiuso con l’ok al piano. Un assenso che sarebbe stato facilitato dal rischio di delegittimazione di Carlo Buora, vicepresidente operativo, che avrebbe provocato un altro choc. Una criticità che a fonti vicine alla Telecom «non risulta». Così come non risulta nemmeno che prima del cda si sia tenuto un vertice dei consiglieri indipendenti, guidati da Luigi Ferrarini, per esaminare insieme con il presidente Guido Rossi e Buora un documento interno sulle sinergie che sarebbero state calcolate in caso di alleanza con la spagnola Telefonica.
Ma il punto era questo, perché Pirelli è pronta a cedere al gruppo spagnolo una quota di minoranza di Olimpia, ma Telefonica vuole una contropartita industriale. Di questo gli indipendenti volevano avere dettagli. Ma sempre secondo fonti vicine al gruppo di tlc, «la riunione degli indipendenti si tiene normalmente prima del cda, senza partecipazione del vertice, e solo con le carte relative alla discussione all’ordine del cda». È allora probabile che il documento sulle sinergie sia stato visionato l’altro ieri nel comitato strategie, a cui partecipano solo tre consiglieri indipendenti (De Sole, Onado e Pistorio), oltre al management.
Sta di fatto che, alla fine, l’opzione di un’alleanza esclusiva con Telefonica non è stata portata in consiglio: il piano di Buora, Rossi e dell’ad Riccardo Ruggiero, prevede sì possibili alleanze strategiche all’estero, ma non in esclusiva. Tuttavia, secondo fonti del cda, la lunga discussione avrebbe prodotto il risultato di rendere praticabile la riapertura di un dossier con Telefonica, ancorché le modalità non siano al momento ancora chiare. Di certo, dopo l’accesa discussione, dal cda di ieri e dalle reazioni di oggi del mercato si vedranno le conseguenze sulla partita del rinnovo del vertice: entro il 6 aprile Tronchetti e Benetton dovranno presentare la lista di Olimpia per il futuro cda.


Il board ha pure approvato il bilancio, in linea con le previsioni: utile in calo del 6,3% a 3 miliardi, debito a quota 37,5 (-2,5 miliardi), ricavi in crescita del 4,5% a 31,3 miliardi e, soprattutto, una cedola rimasta in linea: 0,14 euro alle ordinarie e 0,151 alle risparmio. Il che ha spinto al rialzo i titoli nel dopoborsa.
Anche se per la futura politica di pay out bisogna aspettare il piano di oggi.

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