Telefonare in bici costa caro Fermato e multato: 150 euro

I vigili: «È un veicolo come gli altri». Il sindaco Tosi: «Hanno fatto bene»

Quasi 150 euro di multa per essere stato sorpreso al telefonino mentre andava in bicicletta. È accaduto a Verona, dove, racconta il quotidiano L’Arena, Nicola Abati, 23 anni, studente in Marketing a Parma, si è visto verbalizzare una multa di 148 euro da una pattuglia di vigili che lo ha visto usare il cellulare, senza auricolare e lo ha fermato.
«Sono caduto dalle nuvole - racconta il giovane -. Come ogni giorno, stavo andando in biblioteca civica a studiare. Ero in via Massalongo quando è squillato il cellulare, una telefonata importante, e ho risposto. Mentre pedalavo, ho sentito il vigile dall’altra parte della strada intimarmi di scendere. Ha detto che doveva multarmi ma ho pensato a uno scherzo e invece l’agente ha tirato fuori il blocchetto e verbalizzato. Non riuscivo a crederci, subito ho anche reagito male, tutta la situazione mi sembrava paradossale. Poi ho dato le generalità e ho portato a casa una multa bella salata». Abati, residente a San Giovanni in Valle, dopo le proteste ha deciso di ricorrere. Si è già rivolto al giudice di pace.

«Per il Codice della strada - spiega il comandante dei vigili, Altamura - la bicicletta la chiama velocipede e la ritiene un veicolo nel vero senso della parola e a tutti gli effetti. Quando si pedala si devono tenere tutte e due le mani sul manubrio. Parlare al cellulare senza auricolare è un comportamento tassativamente vietato dal Codice».

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