Cerca di prenderla col sorriso, e sfodera un convinto «non ho paura di nessuno, e nessuno mi tapperà la bocca». Ma lassessore ai Servizi sociali Tiziana Maiolo, dopo aver ricevuto due giorni fa quattro telefonate minatorie che hanno convinto il questore Paolo Scarpis e il prefetto Gian Valerio Lombardi a disporre un servizio di tutela nei confronti dellesponente azzurra, ammette di essere «un po preoccupata». Tanto che ieri mattina unauto abbandonata davanti al passo carraio della sua abitazione le ha fatto subito sorgere dei sospetti, e la macchina è stata controllata e rimossa dai vigili. E ha guardato con diffidenza anche un giovane che le si è avvicinato sotto casa per consegnarle un mazzo di fiori. «In questi giorni cerco di non andare in giro da sola - riferisce -, questa mattina (ieri, ndr.) dovevo andare ad una riunione e mi sono fatta accompagnare».
Le minacce telefoniche, arrivate venerdì tutte alla segreteria dellassessore, e a cui la Maiolo non ha mai risposto direttamente, sono iniziate di mattina. Le prime due mute, con voci arabe in sottofondo. La terza è arrivata intorno alle ore 15, la segretaria che ha risposto alla chiamata ha sentito ancora delle voci in lontananza, e più chiaro il nome ripetuto più volte dellassessore. Circa un quarto dora dopo, la quarta e ultima telefonata. Una voce, in un italiano molto incerto, diceva che «Tiziana Maiolo è una donna cattiva che tratta male i rifugiati politici», «uninfedele» che «finirà come tutti gli infedeli». Lassessore ha ritenuto opportuno avvisare il prefetto, che ha sua volta ha informato il questore, che ha disposto un servizio di sorveglianza dei suoi uffici e dellabitazione. «Se, come credo, non accadranno altri episodi diciamo che in pochi giorni si potrà archiviare la pratica», spiega la Maiolo.
Le minacce si riferivano ad un presunto atteggiamento negativo dellassessore nei confronti dei rifugiati politici, e la diretta interessata ritiene che «possano avere a che fare ad esempio con il caso dello sgombero di via Lecco. Ma mi stupisce, perché ho sempre cercato di aiutare i rifugiati politici che sono nella nostra città.
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