Le telefonate del politico: "Il più fesso dei miei è diventato miliardario"

Il gip: "Crea voleva spolpare gli assessorati". L’incontro a Lamezia Terme con Marini

Le telefonate del politico: "Il più fesso dei miei è diventato miliardario"

Reggio Calabria - Nelle 1030 pagine dell'ordinanza, il gip rimarca come solo nel 2001 Crea ha movimentato sui conti dei genitori più di un miliardo di lire. «Voleva mettere gli artigli su un assessorato per poterne spolpare a proprio piacimento le risorse in termini sia di budget finanziario sia di collocazione dei propri soldati nei posti chiave». Ecco la sua strategia politico-finanziaria, in quello che la Dda di Reggio Calabria definisce il listino prezzi dell'Onorata Sanità.

IL TARIFFARIO
«Sanità è prima, l'agricoltura e forestazione seconda, le attività produttive terza; in ordine come budget. Settemila miliardi con la sanità, 3 miliardi 360 milioni di euro hai ogni anno sopra il bilancio della sanità (.). Ora - dice Crea sotto intercettazione - si sta facendo con il contributo 2007-2006 di entrare con la sanità anche sui servizi sociali, cioè, e ti prendi un'altra bella fetta di conti. Quindi pensa tu da 7000 arrivi a 8000, 9000 miliardi. Agricoltura e forestazione assieme ci sono 4.500 miliardi l'anno da gestire. Attività produttive eccetera. C'è o non c'è il Presidente, perché la delega è tua, quindi tu sei responsabile di tutto, dalla programmazione alla gestione. Se io dico agli storti, dico per dire, come a Giglio, volete ragionare con le teste e dire: creiamo una struttura dove il settore “x” se lo segue “Y”. Non so se mi spiego? (.) E poi tu mi segui questa linea quell'altro segue quell'altra, l'altro segue quell'altra. Sono stato chiaro? oppure parlo arabo io?».

MA CHE PARLO ARABO, IO?
Meglio fare il consulente che il consigliere, suggerisce Crea. «Che cazzo te ne fotte dello stipendio! (...) cioè ma quando hai me cretino tu che puoi fare? Ti prendi i 10mila di consigliere? e che cazzo sono?». E ancora. «Duemila miliardi... me li gestivo io per i cazzi miei... Allora perché vi dico ragionate con le teste e non fate gli storti. Perché ce ne sono certi da noi che sono storti e certi che sono intelligenti, mi hai capito? Che non sanno neanche che vuol dire. Perché soffro quando penso... per una cazzata». Dialoghi che la dicono lunga, secondo la Dda, sulla «bramosia insaziabile di Crea di arraffare a piene mani denaro pubblico in quantità smisurata, a fronte della quale l'indennità di consigliere regionale di diecimila euro al mese, o uno stipendio da direttore generale, vengono liquidati in termini assai eloquenti». Il Crea-pensiero è tutto qui, in due frasi scolpite a imperitura memoria: «All'epoca le mie tre braccia erano Pino, Bruno e il mongolo di Sandro (.). Mi hai capito? e sono tutti miliardari... Il più fesso di loro è miliardario».

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Nel sottolineare l'iperattivismo politico di Crea in contrapposizione a Fortugno, il gip riporta l'interessamento, verso il primo, degli esponenti nazionali della Margherita. Il 29-1-2005 con il sottosegretario alle Infrastrutture, Gigi Meduri parla a Crea della clinica («se vince Franco - Fortugno, ndr - te la sdirrupa») e dell'assicurazione che è tutto è ok sul suo conto da parte dei vertici romani. Meduri: «Che bordello. Ieri sera D'Antoni (ride) a nome tuo ha pagato una cena a 16 deputati a Torino. Li ha fatti morire ieri sera c'era Franceschini, la Bindi. A nome del compare Crea gli ho detto D'Antoni provvedi, una scena da morire». Con l'ok dei big nazionali, sordi all'sos di Fortugno su Crea, quest'ultimo esulta con un suo piazzista di consensi: «Siamo margheritoni». E Pinuccio, l'interlocutore: «Mischia, muore Fortugno». Crea nemmeno lo lascia finire: «Ora a Franco (Fortugno, ndr) può venirgli l'infarto». Il 15 maggio Meduri taglia corto: «Mimmo, gli altri hanno fatto un bordello, «la cosa» l'hanno risolta con Sergio (D'Antoni) e con Franco Marini» con i quali poi Crea si è incontrato all'aeroporto di Lamezia Terme. Dirà il governatore Loiero a verbale: «Alla candidatura di Crea vi era un interesse romano attraverso Franco Marini».

IN POLITICA COL BAZOOKA
A un certo punto, senza usare una terminologia criptata, alcuni presunti mafiosi parlando con Crea ed anche fra di loro non possono fare a meno di evidenziare come in politica, così come nella vita, «bisogna usare la forza e non la diplomazia per ottenere i risultati voluti, ci vuole il bazooka, non la verga». Chiosa di Crea, a elezioni perse: «Chi cazzo mai poteva pensare.

(omissis) pure a Locri prendiamo non meno di 500 o 600 voti e poi pigliamo 230 voti, ma andate a spararvi con la merda». E per finire: «No, ma guarda, che se non si mette in riga lo trancio, tranquillamente me ne fotto. Perché questi mi fanno perdere pure il prestigio».

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