Cronache

Telefoni impazziti: «Che fine avete fatto?»

Telefoni impazziti: «Che fine avete fatto?»

(...) al prezioso sostegno di migliaia di aderenti in tutta Italia. Molti anche a Genova, sede della società. Solo nel 2005 l'associazione aveva incrementato il numero di minori entrati a far parte dei programmi di sostegno a distanza: 5.263 sostegni pari al 28 per cento rispetto al 2004. Alla fine dello scorso anno le adozioni a distanza di bambini ammontavano a quasi 19.800. A tutti i soci aderenti al progetto era garantito un contatto costante con i figli adottivi in Mozambico. Si capisce allora perché ieri pomeriggio, non appena è esplosa la bomba dell'arresto, in molti, oltre a recarsi di persona negli uffici della Ccs, abbiano provato a contattare telefonicamente la onlus, per avere notizie e rassicurazioni. Che non sono arrivate. Accrescendo l'angoscia di quanti avevano riposto più di una speranza nei nobili fini dell'associazione. Tanto da versare ogni anno 252 euro (21 al mese) destinati ai bambini in situazione di disagio nel loro Paese. E ora? Molti si domandano se sia opportuno continuare a fare donazioni alla onlus, che solo nel 2005 aveva raccolto 3 milioni e 754 mila euro con lo scopo di offrire aiuti umanitari in Mozambico. E c'è un altro particolare inquietante, emerso dalle telefonate dei genovesi che avevano aderito con entusiasmo al centro cooperazione sviluppo. «Oltre a versare le quote per le adozioni a distanza - rivelano alcune delle vittime - i collaboratori dell'associazione a volte ci hanno chiesto di effettuare contributi straordinari per le singole emergenze in Mozambico». Dove spesso venivano a mancare cibo, acqua potabile, assistenza sanitaria. In questi casi, bastava una telefonata per aprire il cuore e la generosità degli soci aderenti.
Intanto, sulla truffa delle adozioni a distanza, è intervenuto ieri il senatore Giorgio Bornacin di An: «Spero che la magistratura faccia chiarezza su questa vicenda senza condizionamenti di alcun tipo e smascheri sia l'organizzazione sia le eventuali complicità politiche grazie alle quali operava. Lucrare sui buoni sentimenti della gente, o peggio sulle sfortune e sulle disgrazie è davvero squallido e inqualificabile».

Mentre la segreteria regionale dello Sdi «esprime la massima fiducia nella magistratura, confidando che sia chiarita rapidamente l'assoluta estraneità del compagno Oppedisano ai fatti omissivi di controllo contestategli, che sono peraltro estranei al Partito e alle attività connesse alle sue responsabilità politiche».

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