Telefonica gioca tutte le carte nella partita per conquistare Vivo, loperatore mobile brasiliano. In una sola mossa si libera del conflitto di interessi riducendo la sua partecipazione in Portugal Telecom al 2,02% e porta a casa secondo le prime stime circa 640 milioni. A una settimana dallassemblea di Portugal Telecom (il 30 giugno) che delibererà sullofferta da 6,5 miliardi lanciata da Madrid per il 50% della joint venture ispano-portoghese che controlla loperatore brasiliano, il gruppo guidato da Cesar Alierta ha venduto quell8% di azioni il cui voto non avrebbe potuto far contare in assemblea a causa del conflitto di interessi.
Questultimo non è ancora stato ufficializzato perché è facoltà del presidente in assemblea decidere di congelare i voti, ma è certo che Henrique Granadeiro, il numero uno dellazienda lusitana, non avrebbe permesso a Telefonica di utilizzare il 10% con cui si sarebbe presentata al voto. Cè «sicuramente» un conflitto di interessi aveva dichiarato nei giorni scorsi a una televisione locale. E Telefonica ha annunciato, nellultimo giorno utile in vista dellassemblea, di aver ceduto l8% di Portugal Telecom, una quota che potrebbe essere stata messa in mani amiche. Ubs ha comunicato oggi di essere salita al 5,84% e Tpg-Axon Partners ha reso noto di avere il 4,24 per cento.
Tra gli azionisti di maggioranza Espirito Santo Group detiene, in base agli ultimi aggiornamenti pubblicati sul sito del gruppo di Lisbona, il 7,99%, Brandes Investment Partners il 7,89%, Caixa Geral de Dep¢sitos Group il 7,30% , RS Holding il 6,7%, Visabeira Group il 2,01%, Barclays (dal 18 giugno) è al 2,48%, Deutsche Bank (dal 27 maggio) è al 2,36%, BlackRock al 2,35%, Controlinveste International Finance al 2,28%, Norges Bank al 2,13 per cento.
Domani intanto è in programma un doppio appuntamento per la sua partecipata italiana.
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