Lampedusa - Ma quant’è sornione Fiorello quando parla. Dice le cose pacatamente, in scioltezza, ma alla fine il concetto è chiaro: ho sempre io il controllo della situazione e guai a chi mi ostacola. Insomma, messaggio preciso. Lo lancia a tarda notte, parlando dopo aver tenuto il palco di O’ Scià con Claudio Baglioni davanti a un pubblico che proprio non se lo aspettava un duetto così bello.
Fiorello, adesso non si scappa: il suo show Viva Radiodue riprende o no?
«No, per un anno sicuramente sto fermo. Poi si vedrà».
Ma il direttore di Radiodue Sergio Valzania dice che lo studio è pronto.
«Ne ho parlato anche con Marco Baldini, che conduce il programma con me. Tutta la gente ci chiede: ma quando tornate? Siamo all’apice del successo, ed è quindi il momento migliore per lasciare le scene. Meglio farlo adesso che quando il pubblico inizia a chiederti: ma quando te ne vai?».
Allora facciamo un bilancio di Viva Radiodue.
«In sette edizioni abbiamo lanciato 85 imitazioni... Ci sono comici che con tanti personaggi così ci campano sopra dieci anni. Noi invece ci siamo evoluti».
Quindi fine (almeno per un po’) del suo rapporto con la radio?
«Adesso sì, poi magari ci viene voglia e a gennaio facciamo una puntata sola».
Torna in tv?
«Adesso la tivù non mi piace e difatti guardo solo il calcio di Sky: ho il decoder persino in bagno».
Però un’idea ce l’ha della televisione generalista?
«Se adesso al giovedì rimettessero Rischiatutto, ritorneremmo definitivamente ai palinsesti di quarant’anni fa».
Frecciata ai vari Carrà, Boncompagni eccetera?
«Diciamo che ci vorrebbe una legge che impedisse ai programmi di andare in onda ancora dopo la terza serie. Affari tuoi è arrivato alla nona edizione, ormai non li guarda più neanche mia mamma. Una volta seguivo i reality show, adesso mi sono stufato pure di quelli. Solo X Factor mi è piaciuto: dopo la prima puntata ho chiamato Simona Ventura per dirle: bello show, non farlo chiudere».
Tv noiosa. La causa?
«Non lo so. Certo ci sono società come Endemol, Ballandi e Magnolia che sono proprietarie di format e li devono piazzare. La tv sperimenta solo in estate, con numeri zero di programmi che non si vedono più».
Insomma, né radio né tv.
«Andrò in giro con lo show per i palasport. Lo faccio per il pubblico, per fargli venire voglia di vedermi».
Ma se la vedono in continuazione.
«Appunto, questo è il problema. In realtà io non vado in tv con un mio spettacolo dal 2004. Finì l’edizione di Stasera pago io e mi ritirai. Però sembra che da allora io abbia continuato a fare La Russa o il gobbo di Notre Dame perché Rai e Mediaset trasmettono ancora gli spezzoni di quelle imitazioni. Un continuo. A tutte le ore, persino alle 5 del mattino. Io ufficialmente non faccio tv ma è come se avessi continuato a farla. Se non fosse stato così, sarei già tornato in tv».
E nel frattempo?
«Registro il brano Porta Portese per il prossimo disco di Claudio Baglioni, QPGA».
Per inciderla ci vorranno pochi giorni. E poi?
«Vado in tournée nei palasport, per ritrovare anche il contatto diretto e immediato con il pubblico. E poi ho girato una serie di spot tv per la Fiat con Marco Baldini. Li abbiamo fatti con la videocamera dei cellulari: forse sono i primi realizzati con questa tecnica. Infine c’è il cinema».
Prego.
«Max Weinstein della Miramax, che mi aveva visto nel Talento di Mr. Ripley, ha parlato di me a Rob Marshal, il regista di Chicago. Lui sta per girare il film Nine, tratto da un musical in cui ha recitato anche Antonio Banderas.
Quando?
«Non lo so, sto aspettando notizie. Ma sono due mesi che non li sento».
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