Temirkanov guida la Filarmonica di San Pietroburgo

Italia e Russia si confrontano. L’argomento è musicale e l’occasione è offerta dal Festival MiTo che per oggi infila tre appuntamenti fra Milano e Lecco, centrati su Caikovskij (a Milano) e una serie di pagine in altalena fra Rossini e Rota (a Lecco). Il cuore della giornata è nella sala Verdi del Conservatorio dove, alle 21, entra in campo l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo e il suo direttore, Yuri Temirkanov, assieme a Gergiev anima della vita musicale della città di Pietro il Grande. Secondo il rito della trasferta, la Filarmonica gioca le carte che meglio – e come pochi altri – conosce. Carte che hanno nome Cajkovski e Stravinskij, in programma, la suite dal balletto de Il lago dei cigni, la Quinta Sinfonia e la suite sinfonica Le kaiser de la fée.
Temirkanov, alla guida della Filarmonica dal 1988 e prima dell’orchestra del Kirov, incarna la Russia musicale, è capace come pochi di rendere la voluttuosità del canto di Caikovskij, la malinconia che affoga e poi riemerge manifestandosi nel suo contrario: uno slancio nevrotico e tumultuoso. Temirkanov, interprete-garanzia del repertorio di casa propria e profondo conoscitore della svolta russa. Confessa le difficoltà con cui si misura il direttore nella nuova Russia, ora assorbito da questioni anche manageriali, quelle così ben assolte dal più scaltro Gergiev, un tempo delegate a un organo di Stato e lontane dalla natura schiva di Temirkanov. Che arricchisce la direzione stabile della Filarmonica con collaborazioni extra russe, ma dichiara apertamente che San Pietroburgo «è una delle poche città originariamente costruite per essere la capitale». Si potrà riascoltare l’Orchestra russa l’indomani, sempre diretta da Temirkanov (in Conservatorio, ore 21), impegnata nel Sacre du printemps di Strawinsky e nel Concerto per violino di Cajkovskij, solista Boris Belkin.
Altro russo, ma cresciuto nella capitale russa del Novecento, Mosca, è il pianista Boris Petrushansky che nel pomeriggio (ore 17, ingresso gratuito), al Dal Verme, propone un recital centrato su pagine di Cajkovskij. Immancabili le deliziose Stagioni, dodici quadretti che secondo un descrittivismo alla Schumann dipingono i dodici mesi. Pagine precedute dal Théme original et variations op.19.n6.

Nel teatro della Società di Lecco, alle ore 21 (ingresso gratuito), l’Ensemble strumentale scaligero propone un concerto italiano, fra Rossini, Morlacchi, Bottesini e Rota, con una chiusura ad effetto, americana però, con musiche tratte da West Side Story di Bernstein.
Yuri Temirkanov
stasera ore 21
Conservatorio
ingresso 30 euro, sconto MiTo 24

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