Alberto Meomartini, presidente di Assolombarda. Lei crede nel Piano di governo del territorio?
«Certo, perché credo nel metodo. Il piano definisce esattamente diritti e doveri e guardando al medio-lungo periodo, una condizione essenziale per garantire competitività alle imprese. E rendere più attrattiva la città. Questo è un obiettivo che ci deve interessare da due punti di vista».
Quali?
«Primo, per la qualità della vita. Già letà demografica si è abbassata, dobbiamo attirare giovani e non farlo solo attraverso le università, ma con strutture e servizi dedicati a loro. Secondo, dal punto di vista economico: quando ci sono regole si attraggono investimenti».
Cosa chiede al Comune?
«Di promuovere un confronto continuo con gli operatori, perché il documento non si traduca solo con un grande piano edilizio, non si limiti a una questione di permessi urbanistici. Ma mi pare dotato di linee di indirizzo da una parte e anche di flessibilità. Le scelte fondamentali devono essere chiare, per quelle più specifiche rimane la possibilità di intervenire in tempi successivi. Ma per approvare limpianto principale cè tutto».
Un consiglio ai partiti che stanno traccheggiando?
«Non voglio entrare nel lavoro che è della politica, ma mi sembra che il tempo dei rinvii sia finito. Non servono ulteriori approfondimenti, ci sono tutte le condizioni per decidere.
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